Fuori viene giù un diluvio di fiocchi di neve: il silenzio è assordante, una volta spenta la televisione. E’ giovedì, c’è l’appuntamento consueto con
Anno Zero. Ma questa sera proprio non ce la faccio. Non so perché…o forse proprio perché lo so.
Stupendo, come dice Vasco: mi viene il vomito, è più forte di me…
Eppure la dialettica di Vendola è accattivante, e Castelli non è neanche sgradevole (!), e pure con un po’ di autoironia (!) dice delle cose che definire sensate sarebbe un azzardo, ma insomma, diciamolo: non gli si può dare torto quando critica la sinistra, eternamente persa in sterili dibattiti sul nulla, alla ricerca di qualcosa che non trova (e probabilemte manco ha voglia di farlo), compiaciutamente disorientata fra deliri di onnipotenza, da una parte, e la consapevolezza della sconfitta, stigmatizzata da Francesca Fornario con le sue battute al vetriolo, dall’altro.
Insomma, non ce l’ho fatta, e ho spento la TV. Anno Zero non c’entra, c’entra la nausea, che mi (ri)prende tutte le volte che guardo un TG…
Il fatto è che a me piacciono i fatti: che purtroppo stanno scomparendo, sfacciatamente nascosti dai media tradizionali, che danno
“notizie col preservativo”, senza inchieste, approfondimenti, dibattiti, in un calderone in cui viene data la stessa importanza alla prima notte di sesso fra due uhm…..fra due del grande fratello, al superenalotto (panacea e ottimo diversivo), “al fatto che è inverno e fa freddo”, alle immancabili diete del “dopo bagordi festivi”, ai
capricci dei vip (very important P…u: mi spiace, questa la possono capire solo i piemontesi ;-)…), alle insignificanti dichiarazioni del capezzone di turno, “al fatto che è estate e fa caldo”, al ruolo del Parlamento (come se oggi ne avesse uno…), alle love stories dei vip (sempre quelli), alle sempreverdi “riforme”, ottimo argomento per continuare a procrastinare le decisioni vere, quelle che richiedono gli “attributi”, che il “minisdro”, guello che è diventato “simbatico”
suo malgrado, ber il garattere ghe sembra sgorgare (ecco un bel verbo da uomo!) dalla sua prorompente verve, chiamerebbe in un altro, e più colorito, modo…o forse è il "premier" che ha utilizzato questa espressione, qualche tempo fa, ma intendendo identificare qualcun altro?
I fatti, dicevo.
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