Energia eolica: la Sicilia a parole promette lo sviluppo, in pratica sta zitta, e con questo ostacola…lo sviluppo!
Nelle pagine di Natura Giuridica ho parlato molte volte del silenzio, in tante delle sue sfumature:
• il silenzio omertoso dei cittadini, che in alcuni contesti preferiscono tacere, per non incorrere nelle “spiacevoli” conseguenze che – ritengono – le parole possono portare;
• il silenzio inevitabile che, in alcuni casi, il Giudice è costretto a “pronunciare”, alle prese con una normativa spesso al limite del ridicolo
• ma soprattutto il silenzio della Pubblica Amministrazione che, di fronte alle istanza dei cittadini e delle imprese, e alle legittime aspettative di vederle realizzate, si trincera dietro silenzio che irrita l’opinione pubblica, imbarazza gli operatori del settore, ridicolizza un sistema che definire pachidermico non riesce a descriverne appieno la lentezza, la pesantezza, la boria autoreferenziale.
E così, su Natura Giuridica si è parlato di silenzio radio, in materia di inquinamento acustico; di silenzio tutt’altro che d’oro in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici; di silenzio addirittura quando si parla di argomenti di estema delicatezza e pericolosità, come l’inquinamento da diossina, di silenzio di fronte alle richieste di accesso agli atti amministrativi, presupposto per una trasparente informazione ambientale.
Anche oggi, purtroppo, sono costretto a parlarvi dell’ennesimo silenzio della Pubblica Amministrazione, questa volta in Sicilia, una regione in cui, al di là delle belle parole del presidente Lombardo sullo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile (eolico), il silenzio, anche in questo settore, è duro a morire.
E lo sviluppo che il silenzio contribuisce a far crescere non è quello delle rinnovabili... (sul tema, per interessanti approfondimenti di ciò che non avviene in Sicilia, visitate il blog dell’amico Peppe Croce)
Ennesimo silenzio dell’Amministrazione, dicevo.
Cos’è successo, questa volta?
Cos’è successo, questa volta?
Schematicamente: istanza di valutazione d’impatto ambientale per la realizzazione di un parco eolico (nel 2005), istanza per il rilascio dell’autorizzazione unica (ottobre 2006), successiva integrazione documentale (gennaio 2007).
A questo punto sarebbero dovuti trascorrere al massimo 180 giorni per il rilascio dell’autorizzazione unica.
E invece.
E invece la società istante, nell’aprile di un anno dopo, diffidava l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente ad esprimere il giudizio di compatibilità ambientale e, dopo l’ulteriore silenzio, proponeva ricorso al TAR di Palermo, per far dichiarare l’illegittimità del silenzio dell’Amministrazione.
La regione Sicilia eccepiva l’irricevibilità e l’inammissibilità, e “in via gradata” l’improcedibilità, del ricorso, e “in subordine” ne chiedeva il rigetto.
Bene, cioè male.
Cos’ha fatto a questo punto il TAR di Palermo (sentenza n. 1209/09, liberamente scaricabile dal sito di Natura Giuridica, previa semplice registrazione)?
Beh, innanzitutto che la società si è mostrata fin troppo indulgente, prendendosi la briga – non dovuta – di diffidare l’Amministrazione rimasta silente.
Infatti, decorsi i termini fissati per la conclusione dei procedimenti, il ricorso contro il silenzio dell’amministrazione può essere proposto anche senza necessità di diffida, “fintanto che perdura l’inadempimento e comunque non oltre un anno dalla scadenza dei termini entro i quali i procedimenti si devono concludere; in ogni caso, questo termine annuale non costituisce un vero e proprio termine di decadenza, ma solo una mera presunzione legale assoluta, avente ad oggetto la persistenza dell'interesse ad agire in giudizio per il rilascio del provvedimento richiesto, nonostante il decorso di un notevole lasso di tempo dalla data di scadenza del termine previsto dalla legge per la conclusione del procedimento".
Il TAR di Palermo, quindi, ha dichiarato l’illegittimità del silenzio rifiuto impugnato, e ha obbligato l’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente ad adottare un provvedimento esplicito conclusivo sull’istanza, (autorizzazione alla realizzazione di un parco eolico) entro un termine perentorio di sessanta giorni, nominando un Commissario ad acta, nel caso di un ulteriore inadempimento della regione Sicilia.
Cosa fare in caso di silenzio da parte della pubblica amministrazione?
Vi trovate di fronte all’ennesimo silenzio rifiuto ingiustificato da parte della Pubblica Amministrazione, e non sapete cosa fare, e soprattutto come muovervi?
Contattate NG, che vi seguirà passo passo nella vostra battaglia…
Natura Giuridica di Andrea Quaranta: Studio di Consulenza legale Ambientale.
Contatta Andrea Quaranta tramite mail o telefono per richiedere il tuo parere di diritto ambientale.
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Foto: “Non vedo, non sento, non parlo” originally uploaded by silvia_mozzon