In questi giorni ho cominciato a inserire post relativi all’energia eolica, argomento di estrema attualità.
Come sapete, il 15 giugno si terrà l’European Wind Day, e ritengo sia molto importante contribuire a diffondere informazioni (anche) sull’argomento eolico.
Ma oltre alle pale eoliche esistono anche altri modi alternativi per “catturare” la forza del vento e trasformarla in energia.
Uno di questi è il Wind Tunnel Footbridge, un progetto dell'architetto Michael Jantzen. Funziona in questo modo: quando soffia il vento le cinque ruote ad energia eolica che avvolgono il ponte iniziano a girare a differenti velocità, mentre le persone attraversano il ponte. Tre ruote girano in un verso e due nel verso opposto, e ognuna di esse produce un suono elettronico diverso (via Blogeko).
Oltre al Wind Tunnel Footbridge, si apprende da Metaefficient ripreso, in Italia, da Ecoblog, del progetto della Aerotecture International Inc. di turbine, studiate per un contesto architettonico urbano, che possono essere attaccate a ponti o installate sulla superficie di edifici.
Secondo i produttori, sono sicure per gli uccelli e generano pochissimo rumore e vibrazioni.
Si aggiustano da sole in caso di venti forti, hanno bisogno di poca manutenzione e non dovrebbero costare troppo. Per ora le producono e le vendono solo negli USA.
L’eolico stradale è un’altra alternativa: il passaggio delle automobili, come si sa, crea spostamento d’aria.
Allora ci si è chiesti: perché non recuperare tale tipo di energia (attraverso un sistema di eliche), specie laddove, come in autostrada, si formano costanti flussi di vento?
Mark Oberholzer ha pensato di sfruttare questa idea e di concorrere con un suo progetto alla Next Generation Design Competition: "egli non propone di installare le turbine vicino all’autostrada, ma piuttosto, di inserirle nell’autostrada, in modo tale da poter alimentare un sistema di trasporto pubblico leggero su rotaia.
Il suo progetto propone di integrare le turbine nelle barriere tra le corsie delle autostrade, utilizzando il vento generato dai flussi opposti delle automobili per creare l’energia.
Originalmente concepito come una fila singola di turbine rotanti ad asse verticale, è stato poi modificato per includere due file, disposte una sull’altra – in questo modo l’energia generata è molto maggiore – al fine di essere usate per alimentare un sistema di trasporto leggero su binari.
‘I picchi di traffico scorrevole coincidono più o meno con quelli di uso di energia – dice Mark – sono molto contento di essere riuscito ad integrare il sistema nel tracciato di percorrenza di un treno della metropolitana e di trasporto leggero su binari, dove sono collocate le barriere con generatore integrato. Amo l’idea che l’elettricità generata dal trasporto privato venga utilizzata per far funzionare il trasporto pubblico’. L’espediente di utilizzare l’energia nel luogo in cui è prodotta, piuttosto che distribuirla attraverso una rete, evita le perdite di carico che ci sarebbero durante il trasporto ed elimina il costo aggiuntivo di infrastrutture extra" (via Rinnovabili.it).
Un’altra invenzione interessante è quella volta alla ricerca del modo di riutilizzare l'energia eolica o almeno riciclare quell'energia, altrimenti sprecata, dai veicoli e trasporti in corsa nelle autostrade.
Naturalmente il vento soffia nelle due direzioni quindi bisognava progettare un design che possa separare il vento all'interno della turbina.
La soluzione diventa una turbina eolica ad asse verticale bi-direzionale posta al centro della strada in modo da poter utilizzare l'energia eolica generata da entrambe le direzioni di corsa ed in grado di sfruttare una velocità del vento pari a 5-7 Km/h. (via genitronsviluppo).
Infine, la Selsam sta lavorando alla costruzione di un prototipo di motore eolico molto interessante, che potrebbe produrre 6000 Watt, se la velocità media del vento fosse di circa 25 km/h.
Piú in alto ci si trova, piú veloce va il vento
Sul sito di Photosyntesis si legge che “si tratta quindi di un progetto realizzato pensando sopratutto all'altezza […] In questo caso l'energia si produrrebbe sulla superficie del mare.
L'albero parte da una boa galleggiante e si estende in altezza.
Lungo questo tronco sono installate delle piccole turbine eoliche che producono energia elettrica.
Il bello é, che non avendo una base solida ed essendo flessibile, l'albero é mobile e si sposta automaticamente a seconda da dove viene il vento, rendendo ancora più efficiente la produzione di elettricità”, che giunge “a destinazione” attraverso cavi sottomarini, collegati alla boa. I costi di produzione sarebbero più bassi di una normale turbina eolica: tuttavia, occorre considerare che la manutenzione potrebbe risultare più cara e più complicata".
Come sapete, il 15 giugno si terrà l’European Wind Day, e ritengo sia molto importante contribuire a diffondere informazioni (anche) sull’argomento eolico.
Ma oltre alle pale eoliche esistono anche altri modi alternativi per “catturare” la forza del vento e trasformarla in energia.
Uno di questi è il Wind Tunnel Footbridge, un progetto dell'architetto Michael Jantzen. Funziona in questo modo: quando soffia il vento le cinque ruote ad energia eolica che avvolgono il ponte iniziano a girare a differenti velocità, mentre le persone attraversano il ponte. Tre ruote girano in un verso e due nel verso opposto, e ognuna di esse produce un suono elettronico diverso (via Blogeko).
Oltre al Wind Tunnel Footbridge, si apprende da Metaefficient ripreso, in Italia, da Ecoblog, del progetto della Aerotecture International Inc. di turbine, studiate per un contesto architettonico urbano, che possono essere attaccate a ponti o installate sulla superficie di edifici.
Secondo i produttori, sono sicure per gli uccelli e generano pochissimo rumore e vibrazioni.
Si aggiustano da sole in caso di venti forti, hanno bisogno di poca manutenzione e non dovrebbero costare troppo. Per ora le producono e le vendono solo negli USA.
L’eolico stradale è un’altra alternativa: il passaggio delle automobili, come si sa, crea spostamento d’aria.
Allora ci si è chiesti: perché non recuperare tale tipo di energia (attraverso un sistema di eliche), specie laddove, come in autostrada, si formano costanti flussi di vento?
Mark Oberholzer ha pensato di sfruttare questa idea e di concorrere con un suo progetto alla Next Generation Design Competition: "egli non propone di installare le turbine vicino all’autostrada, ma piuttosto, di inserirle nell’autostrada, in modo tale da poter alimentare un sistema di trasporto pubblico leggero su rotaia.
Il suo progetto propone di integrare le turbine nelle barriere tra le corsie delle autostrade, utilizzando il vento generato dai flussi opposti delle automobili per creare l’energia.
Originalmente concepito come una fila singola di turbine rotanti ad asse verticale, è stato poi modificato per includere due file, disposte una sull’altra – in questo modo l’energia generata è molto maggiore – al fine di essere usate per alimentare un sistema di trasporto leggero su binari.
‘I picchi di traffico scorrevole coincidono più o meno con quelli di uso di energia – dice Mark – sono molto contento di essere riuscito ad integrare il sistema nel tracciato di percorrenza di un treno della metropolitana e di trasporto leggero su binari, dove sono collocate le barriere con generatore integrato. Amo l’idea che l’elettricità generata dal trasporto privato venga utilizzata per far funzionare il trasporto pubblico’. L’espediente di utilizzare l’energia nel luogo in cui è prodotta, piuttosto che distribuirla attraverso una rete, evita le perdite di carico che ci sarebbero durante il trasporto ed elimina il costo aggiuntivo di infrastrutture extra" (via Rinnovabili.it).
Un’altra invenzione interessante è quella volta alla ricerca del modo di riutilizzare l'energia eolica o almeno riciclare quell'energia, altrimenti sprecata, dai veicoli e trasporti in corsa nelle autostrade.
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La maggior parte dell'energia eolica utilizzabile in natura è legata all'imprevedibilità della velocità del vento, o troppo alta o troppo bassa, mentre in alcune autostrade per diverse ore questa velocità diventa costante.
Naturalmente il vento soffia nelle due direzioni quindi bisognava progettare un design che possa separare il vento all'interno della turbina.
La soluzione diventa una turbina eolica ad asse verticale bi-direzionale posta al centro della strada in modo da poter utilizzare l'energia eolica generata da entrambe le direzioni di corsa ed in grado di sfruttare una velocità del vento pari a 5-7 Km/h. (via genitronsviluppo).
Infine, la Selsam sta lavorando alla costruzione di un prototipo di motore eolico molto interessante, che potrebbe produrre 6000 Watt, se la velocità media del vento fosse di circa 25 km/h.
Piú in alto ci si trova, piú veloce va il vento
Sul sito di Photosyntesis si legge che “si tratta quindi di un progetto realizzato pensando sopratutto all'altezza […] In questo caso l'energia si produrrebbe sulla superficie del mare.
L'albero parte da una boa galleggiante e si estende in altezza.
Lungo questo tronco sono installate delle piccole turbine eoliche che producono energia elettrica.
Il bello é, che non avendo una base solida ed essendo flessibile, l'albero é mobile e si sposta automaticamente a seconda da dove viene il vento, rendendo ancora più efficiente la produzione di elettricità”, che giunge “a destinazione” attraverso cavi sottomarini, collegati alla boa. I costi di produzione sarebbero più bassi di una normale turbina eolica: tuttavia, occorre considerare che la manutenzione potrebbe risultare più cara e più complicata".
2 comments
L'altro giorno ascoltavo l'intervento del prof Fierro a Città della Scienza, inutile dire che anche lui è contrario al nucleare. L'appello ai ragazzi che lo ascoltavano era "smetterla di premere così tanto sull'acceleratore", è ovvio che con questi ritmi si pensi al nucleare, se rallentassimo potremmo "accontentarci" di queste energie rinnovabili. Invece le uniche soluzioni che ci vengono proposte sono nucleare, discariche e termovalorizzatori, contro cui, sono profondamente contro.
ReplyM.Sans. di Notecologiche
@ Lemillebolleblu
Replymah!
il nucleare di oggi non è lo stesso di 20 anni fa. é sicuramente più sicuro, ma anche più pulito.
la francia si autogestisce praticamente solo con il nucleare, la germania ha una alto numero di reattori. L'Italia spende 30 miliardi di Euro all anno per comprare petrolio e gas.
Non dico che dobbiamo usare solo il nucleare, ma una cert quantià non sarebbe male...