Lombardia: stop alle coperture di amianto entro il 2015

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Come è andata a finire? Segnaliamo il documento Relazione Amianto 2016-2017 pubblicato sul sito della Regione Lombardia, che raccoglie in 14 pagine tutto quanto è stato messo in atto sia per quanto riguarda il censimento (ultimi dati al 28 febbraio 2018) dei siti e la loro bonifica, sia per quanto riguarda il monitoraggio sanitario.

La Regione Lombardia, attraverso il Piano Regionale Amianto (PRAL) approvato con delibera 8/1526 del 22 dicembre 2005,  individua come uno degli obiettivi strategici il censimento e la mappatura dei siti con amianto presenti nella Regione al fine di definire l’entità del rischio da amianto friabile e compatto e sviluppare programmi di maggiore tutela sanitaria. Lo stesso documento fissa il termine del 2015 per effettuare la rimozione ed il conferimento in discarica di tutto l’amianto presente sul territorio regionale lombardo.

Chi detiene una struttura con presenza di amianto è tenuto alla compilazione della scheda di “notifica presenza amianto in strutture o luoghi” da presentare alla ASL dell’Ambito territoriale dove è presente l’immobile in cui è stata rilevata la presenza dell’amianto, mentre la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto è effettuata tramite l’applicazione dell’Indice di Degrado (I.D.) ed è condotta attraverso l’ispezione del manufatto. 

In effetti, chi possiede una copertura in amianto ha di fronte a sé diverse possibilità sia in relazione allo stato di conservazione dell'amianto, sia alla tipologia di edificio sottostante. Questo perché per "bonifica" si intende  non soltanto la rimozione dell'amianto, e dunque la sostituzione dell'amianto con altra copertura, ma anche procedure come l'incapsulamento e la sovra-copertura.
Infatti, quando una copertura in cemento-amianto è affetta da uno stato di degrado devono essere intraprese azioni di bonifica che consistono in una fra 3 opzioni: sovra-copertura, incapsulamento e rimozione. La sopracopertura consiste in un intervento di confinamento che si ottiene installando una nuova copertura al di sopra di quella in amianto-cemento che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo. 
L’incapsulamento prevede invece l’utilizzo di prodotti ricoprenti la copertura in cemento-amianto; preliminarmente all’applicazione di tali prodotti si rende necessario un trattamento della superficie del materiale, al fine di pulirla e garantire l’adesione del prodotto incapsulante. Il trattamento finale dovrà essere certificato dall’impresa esecutrice. Tale intervento non desime il committente dall’obbligo di verificarne lo stato di conservazione. La rimozione prevede un intervento di asportazione totale della copertura in cemento amianto e sua sostituzione con altra copertura. Chiaramente, in quest'ultimo caso, si ha la garanzia totale di non vivere  e/o lavorare più a contatto con questa pericolosa sostanza. 
Tuttavia, le 3 opzioni hanno tutte in comune il fatto che chi detiene i diritti di proprietà del fabbricato dovrà comunque sostenere dei costi qualsiasi sia l'opzione prescelta.

Bonificare e smaltire le coperture in amianto è costoso (vi è un costo al mq + pratica ASL), ma occorre tenere presente che l’onere di questa rimozione può divenire un’interessante opportunità attraverso gli incentivi fissati nel IV Conto Energia, poiché favorisce economicamente la sostituzione di coperture contenenti amianto/eternit incrementando la tariffa incentivante base di 0,05 €/kWh per l’installazione di un impianto fotovoltaico.

A ciò si aggiunge il fatto che le spese edili sostenute per la rimozione godono della defiscalizzazione del 36% (limitatamente alle unità immobiliari a carattere residenziale come esplicita la Guida dell’Agenzia delle Entrate), e dunque ci si può rendere conto di come l’intervento possa essere ammortizzato, coniugando la promozione dell’uso di energie rinnovabili, la bonifica dell’ambiente dai materiali nocivi alla nostra salute ed il risparmio economico conseguente alla riduzione della bolletta elettrica.

Peraltro, oggi chi possiede una copertura e vuole installarvi dei pannelli fotovoltaici ha due alternative: affittare il proprio tetto a terzi, che realizzeranno l'impianto in cambio di un canone periodico, oppure fungere essi stessi da committenti, affrontando delle spese iniziali certo, ma potendo godere in prima persona dei benefici economici ed energetici dell'impianto. Prima di prendere una decisione in merito, sia che si tratti di bonificare una copertura in eternit, sia che si tratti di una copertura libera da amianto, occorre valutare attentamente diversi fattori, confrontando i business plan ed i progetti relativi alle diverse possibilità, verificando la fattibilità tecnica, economica e giuridica del progetto.
A questo proposito può essere opportuno ricorrere ad una consulenza ambientale, per far luce sia sugli aspetti di fattibilità giuridica dei progetti (in base alle normative vigenti nella propria Regione), sia per analizzare gli aspetti contrattualistici rispetto ad un realizzatore terzo, oppure rispetto alla stipula di polizze e contratti di finanziamento. Conoscere e sapersi orientare attraverso un'informazione chiara e corretta sono i presupposti per cogliere tutte le opportunità per liberarsi dal pericolo amianto e al contempo avviare un buon investimento in impianti fotovoltaici.


Fonti:
http://www.lecconotizie.com/rubriche/efficienza-energetica/rimozione-amianto-una-opportunita-economica-ed-energetica-47659/ 
http://www.lombardia.coldiretti.it/amianto.aspx?KeyPub=PAGINA_CD_LOMBARDIA_AT%7C14745336
http://www.lombardia.coldiretti.it/allegato-2.aspx?KeyPub=14745336|16869879&Lingua=IT