Informazione in formazione

0 commenti
Domenica è Pasqua, e Natura Giuridica si prende qualche giorno di vacanza.
Nel farvi i miei migliori auguri, comincio a postarvi la prima parte del Manifesto della comunicazione pubblica in campo ambientale: l’informazione in formazione
Cioè quanto si propone Natura Giuridica.

INFORMARE ED ESSERE INFORMATI.

Dovere dell’Amministrazione, diritto del cittadino.
Nel 1972, con l’adozione della Dichiarazione di Stoccolma, per la prima volta la comunità internazionale afferma l’importanza dell’educazione e dell’informazione ambientale quali strumenti essenziali per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. Bisognerà aspettare la Conferenza sulla Terra di Rio de Janeiro, vent’anni dopo, per avere due documenti ancora più puntuali, la Dichiarazione di Rio e l’Agenda XXI. Quest’ultimo, soprattutto, è stato adottato con successo da molte amministrazioni locali in Italia e fa della comunicazione ambientale uno dei suoi cardini. A livello europeo è il Trattato di Maastricht, con l’articolo 130, a trattare il diritto all’informazione ambientale, inquadrandolo nell’ambito del principio della necessaria azione preventiva per la tutela dell’ambiente.
La tutela dell’ambiente è sancita anche dalla nuova formulazione dell'articolo 9 della Costituzione, attualmente in discussione al Parlamento. La piena attuazione di questa previsione costituzionale chiama direttamente in causa la responsabilità pubblica. Spetta, infatti, ai soggetti che esercitano competenze in ambito ambientale ed operano per il perseguimento di tale finalità, garantire la tutela dell’ambiente che vuol dire godimento di un bene comune (parchi nazionali, repressione del bracconaggio, vigilanza antincendio…) e tutela della salute dei cittadini, se pensiamo all’inquinamento e al traffico dei rifiuti tossici.

La comunicazione ambientale, un diritto del cittadino
La comunicazione ambientale è un modo per promuovere comportamenti a favore della tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile e si realizza grazie a campagne di comunicazione integrata che costruiscono una positiva adesione ai modelli di riferimento sul medio e sul lungo termine per favorire la gestione e la tutela del territorio. Trattandosi di messaggi che coinvolgono l'agire delle persone, evidenziano i vantaggi che l'assunzione di un determinato comportamento può garantire, incoraggiando la modifica di abitudini spesso consolidate.
L’informazione e la comunicazione rappresentano un risorsa preziosa per raggiungere simili, irrinunciabili obiettivi: ascoltare i cittadini per conoscerne i bisogni, favorirne la partecipazione quali protagonisti delle scelte in materia ambiente, rappresenta allo stesso tempo un diritto per il cittadino ed un dovere per l’amministrazione. L’ambiente riguarda tutti e nessun parco o nessun impianto per la produzione energetica può essere realizzato senza il dovuto coinvolgimento della comunità locale. La legge 349/86, poi, prevede il diritto d’accesso del cittadino all’informazione in campo ambientale, dando maggiore sostanza all’istituto del diritto di accesso già introdotto in via generale con riferimento ad ogni settore dell’attività amministrativa dalla legge 241/90.
Perché la comunicazione sia davvero efficace è necessario che si arrivi ad un linguaggio comprensibile e condiviso tra gli operatori dell’informazione, siano essi pubblicitari, giornalisti degli Uffici Stampa o delle testate d’informazione e i target group di riferimento. Trattare l’ambiente significa affrontare un argomento scientifico, che richiede un linguaggio appropriato ma allo stesso tempo chiaro e immediatamente fruibile dal pubblico. Non si può rischiare di parlare solo agli addetti ai lavori o viceversa di “romanzare” la notizia allontanandoci dai canoni di rigorosità che la scienza richiede. E’ importante per chi fa comunicazione ambientale avere la possibilità di informarsi e aggiornarsi per poter meglio rispondere alle aspettative del cittadino.
L’aggiornamento va curato rivolgendosi sempre a quelle che sono le fonti della comunicazione in questo campo, ovvero gli enti pubblici, le istituzioni scientifiche accreditate e gli studi scientifici condotti dalle Ong. E’ facile nel campo ambientale, se non ci si rivolge a queste fonti, imbattersi in lavori privi di consistenza scientifica divulgati per l’interesse economico di un soggetto privato.
L’ambiente, poi, è un tema fortemente trasversale, che interessa la salute come la cronaca, la politica come l’economia. Per questa ragione la conoscenza del tema non può essere appannaggio di una nicchia di operatori dell’informazione, ma deve costituire un patrimonio comune per offrire ai cittadini una corretta informazione. Appare paradossale che mentre i bambini iniziano ad affrontare i temi ecologici fin dai primi anni di scuola, non esista un’offerta formativa adeguata per chi si trova tutti i giorni ad operare nella comunicazione ambientale.
Foto: “Happy Easter! - Buona Pasqua!” originally uploaded by funadium