Recoplastica del dopo meeting: se non ci assecondano, scendiamo in campo

1 commenti
Nel post Recoplastica: bene ma non esageriamo paventavo il rischio di una strumentalizzazione politica dell’“affaire Recoplastica”, e concludevo con plauso al progetto, con l’invito a non esagerare con il rappresentare una realtà che non esiste, (la presunta quanto miracolosa risoluzione dell'emergenza campana) e con il finirla con i messaggi di occulta propaganda politica che sfruttano la eco che ha avuto a livello mediatico un progetto condivisibile negli intenti.

Insomma: guai a esasperare i toni, rischiando di banalizzare la delicata questione relativa al recupero dei rifiuti semplificandola con discorsi fin troppo semplici e semplicistici - l’immagine del vecchietto che tira avanti grazie agli aiuti della Recoplastica può far sicuramente colpo, da un punto di vista mediatico, ma un conto è fare marketing, altro è supportare un’idea, per quanto valida, con un progetto serio e solido, da contestualizzare nelle regole - e meritevoli di un ben altro approfondimento, e riducendola ad una contrapposizione fra i buoni(Recoplastica, che vuole comprare i rifiuti) e cattivi (una particolare categoria di politici, quelli di centro sinistra, che ostacolerebbero il progetto…).

Volevo andare al meeting di Moncalieri per cercare di capirne qualcosa di più…
Non ci sono riuscito perché, pare, le domande di partecipazione superavano di gran lunga le possibilità di accoglienza…

Chi c’è andato, però, a quanto pare, non è stato entusiasta di quanto sentito…
Movimento Impatto Zero, infatti, sottolinea che
Roberto Gravinese assessore eletto nella lista civica di S. Gillio "L'Italia che pensa", consigliere di Recoplastica, nonchè padre spirituale dell'iniziativa […] apparso in perfetto stile business rampante, sembrava appena uscito fresco da un corso di marketing di Publitalia. Avventuratosi in discorsi un po’ urlati, arte evidentemente affinata dalla militanza politica, forniva più l'impressione che stesse vendendo la propria azienda anzichè proporre un progetto…
Scendendo nel dettaglio, il MIZ racconta con dovizia di particolari l’assoluta mancanza di dati relativi alla fattibilità economica del progetto, e il tentativo velleitario di addossare, in qualche modo, le colpe al sistema del porta a porta, senza tralasciare di mettere in evidenzia il rischio che gli ecopunto, se non applicati al porta a porta e ad altre azioni per ridurre il rifiuto a monte
potrebbero fungere anche da incentivo per la maggiore produzione del rifiuto stesso.
Non manca anche un riferimento al mio post del 9 settembre (Recoplastica: bene, ma non esageriamo), e al pericolo di strumentalizzazione politica:
per il centro-destra sarebbe la ricetta ideale per nascondere la soluzione del problemi legati allo smaltimento dei rifiuti: l'iniziativa privata, che puntualmente risolve ogni cosa, tanto più se si prevede da parte del governo un riassetto dei consorzi obbligatori di riciclo. Credo che la fretta con cui è stato organizzato il meeting si spieghi con l'esigenza di ottenere una risonanza mediatica, ovvero pubblicitaria.
Chi volesse leggere per intero l’interessante post di MIZ, clicchi qui: Meeting Recoplastica: the day after.
Che la strumentalizzazione politica fosse più che un dubbio personale lo dimostrano anche le parole (con venature “vetero-populiste”) con cui Gravinese spiega che
Il rifiuto è di proprietà dei cittadini che l’hanno comprato […] Credo sia giusto che siano proprio i cittadini a ricapitalizzarlo direttamente in modo efficiente ed eccellente
Non vogliamo che l’iniziativa venga strumentalizzata politicamente, ma nel caso in cui dovessero esserci rimostranze da parte delle amministrazioni comunali, i 320 negozi aperti in franchising diventeranno altrettante sedi di partito, “L’Italia che pensa”, di cui sono segretario nazionale”. L’Italia che pensa è un movimento politico costituitosi a Moncalieri lo scorso 5 giugno.
Appunto…



1 comment

17 settembre 2008 alle ore 01:26

grazie per il crosspost ;o)
L'idea è comunque buona, peccato che in questo dannato paese una buona idea non valga niente se non è anche adatta come veicolo per traghettare interessi politici, economici, di parte.

Paolo Marani
MIZ - Cesena

Reply
Posta un commento