Danno ambientale per inquinamento da DDT: Tribunale Torino condanna Syndial a 1,9 miliardi di euro

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In questo post parlo del danno ambientale per inquinamento da DDT scoperto nel 1996 nelle acque del Lago Maggiore.
La storia dello stabilimento chimico di Pieve Vergonte dal quale provenvivano le sostanze inquinanti è lunga, e vi si intrecciano numerosi cambi di proprietà, molteplici linee di produzione, riconversioni…

Ma, soprattutto, è una storia di uno stillicidio: quello dell’inquinamento ambientale, “scoperto” solo nel 1996, quando una rilevazione fatta dal laboratorio cantonale di Lugano sulle acque del Lago Maggiore denunciò una «contaminazione diffusa» da DDT dei pesci pescati nel lago, superiore ai limiti della legge elvetica.
Furono informate le autorità italiane, che l’11 giugno dello stesso anno fecero analisi sui pesci, trovando una contaminazione che superava i limiti di legge.

La pesca e il consumo di pesce locale fu vietato in tutto il bacino del lago Maggiore, zona che anche di recente è stata purtroppo oggetto di “cronaca ambientale”, per l’ormai tristemente noto inquinamento della Vinavil…

Pochi giorni dopo, il Ministero dell'Ambiente bloccò provvisoriamente lo scarico idrico dell'impianto DDT e ordinò la rimozione e smaltimento dei rifiuti giacenti.
La chiusura definitiva dell'impianto avvenne solo l’anno successivo, il 17 aprile 1997.

Quindi, l’inizio del processo nel 1998, il tentativo – rimasto lettera morta – di conciliazione del marzo 2006 (che prevedeva il pagamento da parte di Syndial del 10% della richiesta di risarcimento danni pari a 239 milioni di euro),

L’ 8 luglio di quest’anno, il Tribunale di Torino ha emesso sentenza di condanna nei confronti di Syndial per il danno ambientale ricondotto alla gestione del sito da parte di EniChem (oggi Syndial ) per il periodo 1990-1996.

Il sito di Pieve Vergonte (Verbano-Cusio-Ossola) è stato gestito a partire dal 1983 da Anic e successivamente da EniChem fino al 1997, anno in cui è stata ceduta la proprietà superficiaria degli impianti a Tessenderlo. Attualmente, Syndial non ha attività industriali sul sito, ma gestisce esclusivamente le attività di bonifica e di messa in sicurezza.

In una nota Eni annuncia che il Cda «nella riunione odierna ha condiviso la decisione della sua controllata Syndial di presentare ricorso in appello contro la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Torino».

Syndial presenterà al più presto richiesta di sospendere l'esecutività della sentenza.
La società e suoi consulenti tecnico-legali considerano del tutto infondati la condanna e l'ammontare del risarcimento danni quantificato, spiega il comunicato.
L'ammontare della multa comminata dal Tribunale di Torino è tuttavia più bassa della richiesta di risarcimento presentata dal Ministero dell'Ambiente, pari a 2,396 miliardi di euro, per il danno ambientale in relazione all'inquinamento da DDT del lago «asseritamente provocato dallo stabilim
ento di Pieve Vergonte». A spiegarlo è la stessa Eni nel bilancio consolidato del 2007.
Non appena la sentenza sarà pubblicata, la commenteremo nelle pagine di Natura Giuridica.

In materia di danno ambientale, consiglio di leggere il volume “La Responsabilità Per Danno All'ambiente. L'attuazione Della Direttiva 2004/35/CE”
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