Partendo dalla propria esperienza personale: "...con il tempo il mio raggio di azione come giurista ambientale si è notevolmente ampliato, soprattutto dal punto di vista gestionale: oggi progetto, implemento e coordino sistemi di gestione integrati ambiente e sicurezza: sono diventato, quello che oggi si definisce un HSE manager freelance", l'autore pone un raffronto tra le professioni del consulente ambientale e dell'RSPP, lungo la strada che porta all'HSE management. E lo fa partendo da alcune qualifiche più o meno altisonanti ed originali che si sentono in giro, come QEHS/QEEHS, QEEHSS managers, service delivery manager ecc.
Sulla base dell'esperienza dell'autore Andrea Quaranta, "emerge un quadro sconcertante sull’approccio alle tematiche ambientali, dal punto di vista della compliance, in senso lato, e delle sue componenti: scarsa consapevolezza, scarsa conoscenza del contesto e del dato normativo, incapacità di cogliere gli intrecci con il “settore” della sicurezza”, considerazione delle sostenibilità come un orpello, del digitale come un’esagerazione, delle competenze come qualcosa di meramente nozionistico, didattico. Solo per fare alcuni esempi". Insomma, i mondi “HS”, da un lato, e quello della “E”, dall’altro, sembra che fatichino molto a parlarsi e di conseguenza non riescono a lavorare in modo integrato, e quindi efficiente ed efficace.
Ripercorrendo la c.d. storia giuridica della figura dell'RSPP a partire dagli anni '80, l'autore illustra il rapporto di tale figura sia con le diverse professionalità che rientrano nelle consulenze ambientali sia con l'HSE management. Nel 2018, la norma UNI 11720:2018 ha finalmente definito i requisiti relativi all’attività professionale del Manager HSE, un professionista che ha delle conoscenze, abilità e competenze che dovrebbero garantire la gestione complessiva e integrata dei processi e sotto processi in ambito HSE.