Il
“nemico”.
Oggi, invece, si ammazza l’orsa, o KJ2, come veniva chiamata, la “nemica”, non per “il furore
antico”, in una “lotta” alla pari, e solo per ragioni di sopravvivenza.
No,
lo si fa in nome di una decisione presa “per garantire la sicurezza delle
persone”, a causa “del documentato indice di pericolosità dell’esemplare”, come
di legge nell’ordinanza emessa dal presidente della provincia autonoma di
Trento, nella quale si prosegue affermando pomposamente che “sempre in funzione
della prioritaria sicurezza delle persone continueranno in maniera intensiva
tutte le attività condotte per ridurre il rischio di incidenti (informazione,
comunicazione, prevenzione, monitoraggio e presenza sul territorio)”.
Si uccide per ignoranza.
Di
quali incidenti si tratta, considerando che in questi discorsi si omette sempre
di dire come realmente sono andate le cose?
Ma
tant’è, così parlò (il neo-Zarathustra) il “fautore dell’ordine”, della libertà
del “superuomo”, che così potrà continuare ad andare in giro libero: libero di
fare quello che gli pare.
Libero
anche – perché no?! – di andare ad offendere un animale il cui unico “errore” è
stato quello di difendere i propri cuccioli dalle minacce di chi, in nome della
suprema libertà, si arroga il diritto di non rispettare la natura e gli animali
che quella natura la vivono, anche se sempre più confinati e sacrificati
(dall’uomo, naturalmente).

L’uomo
si comporta così anche nei confronti della natura, dell’ambiente: salvo poi
stupirsi (un po’), e lamentarsi del caldo che fa in questi giorni, figlio di
quell’effetto serra e dei cambiamenti climatici che, ancora oggi, tanti soloni “de
noantri”, tanti opinionisti da tastiera continuano a negare.