Sul n.6 della rivista Ambiente & Sicurezza sul Lavoro edita da EPC editore, è stato pubblicato in contributo "Strutture ospedaliere: guida alla gestione dei rifiuti sanitari".
Dopo un avvio piuttosto travagliato - dato che una prima disciplina sulla gestione dei rifiuti ospedalieri era stata adottata nel 2000 per poi essere cambiata a neanche tre anni di distanza - oggi, a dodici anni di distanza dall'emanazione del Testo Unico Ambientale (TUA - D. Lgs 152/06) che ha sistematizzato e in parte sostituito la disciplina precedente, è finalmente possibile fornire un quadro della situazione, che tenga conto sia di alcune significative sentenze, sia di una diffusa prassi applicativa, con lo scopo di fornire una guida alla consultazione del sistema di gestione dei rifiuti sanitari.
Nell'articolo vengono trattati i punti salienti del D.P.R. n. 254/2003 - la disciplina della gestione dei rifiuti sanitari - cui sostanzialmente rimanda il TUA, con focus sulle definizioni relative alle tipologie di rifiuti oggetto della disciplina; vengono poi trattate le norme regolamentari e tecniche attuative del TUA che si applicano a tali rifiuti in realzione alla loro classificazione (rifiuti urbani, assimililati ai primi, speciali, pericolosi e non pericolosi), con una tabella di sintesi relativa alle norme del D.P.R. n. 254/2003 sui rifiuti pericolosi a rischio infettivo.
Segue la trattazione - sempre in forma tabellare riassuntiva delle principali sentenze pronunciate in questi anni in materia di rifiuti sanitari; infine, un focus sulle criticità connesse alle responsabilità:
Segue la trattazione - sempre in forma tabellare riassuntiva delle principali sentenze pronunciate in questi anni in materia di rifiuti sanitari; infine, un focus sulle criticità connesse alle responsabilità:
"A proposito della responsabilità nella gestione dei rifiuti prodotti dalla aziende sanitarie regionali, occorre evidenziare che una delle maggiori criticità risiede nell’identificazione del produttore del rifiuto, necessaria per la definizione delle relative responsabilità. Il produttore, com’è noto, è il soggetto che determina l’origine del rifiuto generato dalla propria attività e che conserva la responsabilità sulla gestione del rifiuto prodotto per l’intera catena di trattamento, anche nel caso in cui trasferisca i rifiuti per il trattamento preliminare ad altro soggetto, pubblico o privato, addetto alla raccolta ed al trattamento dei rifiuti. La gestione dei rifiuti prodotti dalle aziende sanitarie investe trasversalmente l’intera organizzazione aziendale e richiede, pertanto, l’integrazione fra i diversi settori".