Nella realtà, le cose sono andate diversamente e la paralisi normativo-amministrativa, conseguente alla mancata adozione delle linee guida nazionali, ha vanificato in parte i princìpi di semplificazione e razionalizzazione delineati nel paragrafo precedente, contribuendo ad acuire le problematiche localizzative, tecniche, fiscali, organizzative e temporali.
A quest’ultimo proposito, occorre segnalare che in numerose occasioni la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità delle discipline regionali che determinano la sospensione sine die dei procedimenti volti ad ottenere l’autorizzazione per gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
La sospensione sine die dei procedimenti, infatti, costituisce una delle storture più evidenti del sistema che, a causa della sua intrinseca, e mai curata, disorganicità, ha permesso lo svilupparsi di pratiche dilatorie da parte di quelle amministrazioni che, per i più disparati motivi, non volevano che nel loro territorio venissero realizzati impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Come difendersi da pratiche ostruzionistiche di tale stampo?
Potete farvi un’idea consultando i documenti pubblicati sul sito di Natura Giuridica/FER-norme generali che parlano di queste problematiche.
Vi segnalo, fra gli ultimi, quelli relativi:
ad un caso relativo all’insussistenza di gravi motivi posti da un’amministrazione a fondamento dell’esercizio del potere di sospensione;
a quello in cui si descrivono i limiti del potere discrezionale della P.A. nell’imporre una sospensione;
a quello in cui si evidenziano i contenuti “di massima” (da declinare nel caso concreto) delle motivazioni utilizzate dalla stessa amministrazione;
alle modalità per valutare il silenzio e, in genere, qualsiasi atto soprassessorio da parte dell’amministrazione competente.
E, dulcis in fundo, a come può essere chiesto un risarcimento del danno subito a causa di tali comportamenti ostruzionistici, soprassessori, dilatori.
Come avvenuto, ad esempio, in Sicilia, in un caso nel quale il giudice amministrativo ha condannato l’amministrazione al risarcimento del danno dopo aver ravvisato anomalie procedurali che avevano segnato l’inizio di una maladministration risoltasi, nei fatti, in un ingiustificato superamento dei termini imposti dalla legge per la conclusione del procedimento.
Ritardi che hanno significato, inter alia, perdite di denaro….
Quelli sopra elencati sono solo alcuni degli ultimi documenti, relativi al corretto svolgimento del procedimento unico, pubblicati sul sito di Natura Giuridica, nella sezione Premium, alla quale si può accedere sottoscrivendo un abbonamento dai costi contenuti.
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