Con la deliberazione del 22 dicembre 2011 - ARG/elt 187/11, che potete scaricare, previa registrazione sul sito di Natura Giuridica l'AEEG ha apportato delle modifiche e delle integrazioni alla sua precedente deliberazione ARG/elt 99/08, in materia di condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle reti con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione – TICA – per la revisione degli strumenti al fine di superare il problema della saturazione virtuale delle reti elettriche.
Come accennavo nel post precedente ("La saturazione virtuale delle reti...") il problema della saturazione virtuale è strettamente connesso al sistema delle prenotazioni: secondo i dati dell'AEEG, in Italia, al 30 aprile 2011, a fronte di quasi 250.000 preventivi di connessione alle reti di distribuzione e trasmissione accettati, corrispondenti a circa 196 GW di potenza, solo 42 GW sono relativi ad impianti già connessi. Poco più del 21%. Dei restanti 154 GW, ben 140 GW (attribuiti a 22.000 preventivi) sono relativi ad impianti che non hanno ancora ottenuto l’autorizzazione alla realizzazione ed esercizio, ma che comunque continuano ad impegnare capacità sulle reti, generando il problema della saturazione virtuale. La capacità di trasporto disponibile in Italia, dunque, viene sovente impegnata non da impianti realizzati o di certa realizzazione, ma da propositi di realizzazione la cui numerosità, tra l’altro, ne rende poco realistica l’effettiva realizzabilità. Questo fenomeno costituisce una barriera all’ingresso di nuovi operatori che, in alcuni casi, realizzano gli impianti di produzione ma non riescono ad ottenere la connessione in tempi rapidi, e negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni preoccupanti, tanto da rischiare di compromettere il corretto sviluppo del settore della produzione degli impianti di energia elettrica.
Quali sono le novità introdotte dall'AEEG (delibera ARG/elt 187/11) per far fronte al problema della saturazione virtuale delle reti? L'AEEG interviene sugli articoli 32 e 33, relativi, rispettivamente, al versamento del corrispettivo per la prenotazione della capacità di rete nel caso di connessioni in aree (o su linee) critiche e alla prenotazione della capacità di rete nel caso di merchant lines (le linee private d'interconnessione per importare energia dai Paesi vicini), oltre al caso riguardante gli impianti alimentati da fonti non rinnovabili né cogenerativi ad alto rendimento da connettere alla Rete di Trasmissione Nazionale.
In relazione al primo punto, l'AEEG stabilisce: 1. che il richiedente, all’atto dell’accettazione del preventivo, mette a disposizione del gestore di rete un corrispettivo, eventualmente sotto forma di fideiussione bancaria, di importo pari al prodotto tra la potenza ai fini della connessione, e 20,25 €/kW; 2. che la condizione di area critica o di linea critica deve essere verificata in corrispondenza della data di ricevimento, da parte del gestore di rete, della richiesta di connessione corredata da tutte le informazioni richieste; 3. un'eccezione al versamento dei corrispettivi, che si verifica qualora, al momento previsto per il versamento, i lavori di realizzazione dell’impianto di produzione siano già stati ultimati; 4. l'iter da seguire a seguito dell'effettivo versamento dei corrispettivi, differenziato a seconda che l'impianto di produzione sia stato completato, il richiedente rinunci in tutto o in parte alla sua realizzazione, o l'iniziativa decada per specifici motivi, ivi indicati, o ancora che il richiedente risulti insolvente con riferimento al pagamento del corrispettivo per la connessione; 5. i casi di decadenza del preventivo che possono comportare la mancata restituzione, totale o parziale, del corrispettivo.
In relazione al secondo punto, invece, l'AEEG ha aggiornato il Testo Integrato delle Connessioni Attive nelle parti relative ad alcuni aspetti definitori (tempo necessario al gestore di rete per la validazione del progetto dell’impianto di rete per la connessione e degli eventuali interventi sulla rete esistente; impianto (o sezione) di cogenerazione ad alto rendimento; potenza disponibile in immissione), al sistema di informazioni che devono essere fornite per migliorare la trasparenze delle connessioni, alle modifiche del preventivo. La delibera prevede, inoltre, delle modifiche all'articolo 38 del TICA, in relazione agli obblighi informativi in capo a Terna e alle imprese distributrici nei confronti dell'Autorità stessa. Come ho avuto modo di approfondire in un recente articolo, pubblicato per la rivista Ambiente & Sviluppo IPSOA, Efficienza energetica e rinnovabili: la visione dell'AEEG sulla programmazione energetica partecipata, il settore energetico è uno dei pochi ad essere stato in grado di reagire alla crisi economica globalizzata, non solo in termini di mantenimento di numero di occupati, ma anche di valore di capitalizzazione in borsa (nel caso delle imprese regolate), di tassi di nascita di nuove imprese (soprattutto in settori collegati alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico), di propensione agli investimenti, di sviluppo di progetti pilota e di catalizzazione dell’innovazione e della creazione di un’intera filiera industriale dedicata.
Detto altrimenti, il settore energetico (efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili) rappresenta il volano della possibile ripresa della crescita e, se opportunamente programmato, riuscirà a coniugare crescita, visione strategica integrata (comunitaria) e maggiore consapevolezza (che si traduce in maggiore partecipazione e coordinamento), con il risultato finale di autoalimentare la propria crescita. La sua regolazione, come in più occasioni sottolineato dall’A.E.E.G., deve sicuramente mettere in campo, nel nuovo contesto di ridefinizione degli indirizzi di politica energetica e di aumentata incertezza dei mercati, ulteriori strumenti che consentano di migliorare il coordinamento tra le diverse fasi della filiera di ciascun settore, tra settori e tra sistemi nazionali. La regolazione delle reti rientra a pieno titolo in questo new deal programmatorio/regolatorio.
Le modifiche introdotte dall'AEEG sembrano rimediare, almeno in parte, alla pesante e per certi versi incerdibile inefficienza del sistema, in generale, e alla connessa problematica relativa alla saturazione virtuale delle reti. In piena sintonia con ciò che ogni signola categoria del settore energetico chiede (non: vuole, ma chiede). A parte i meri speculatori finanziari, ogni singola categoria interessata, a vario titolo, dalla realizzazione di impianti per la produzioe di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili – dai vari comitati per il no (costruttivo, aggiungerei io, in molti casi) alle varie tipologie di imprese che realizzano IAFR: insomma, tutti gli "operatori" della filiera – più che la sola e semplice difesa di interessi corporativi chiede certezza e sostenibilità, nel lungo periodo, delle regole del gioco. Perchè ognuna di queste categorie, per usare un gioco di parole, è giunta alla saturazione reale della propria pazienza. Saturazione reale dello sterile e infantile teatrino della politica – così uguale nelle sue diversità ululate ai quattro venti – che con il passare del tempo si è dimostrata (e continua a dimostrarsi) attaccata sempre più a interessi personali(stici), e sempre più slegata dalla realtà.