Questa non è la sede per un esame approfondito della normativa varata dalla Regione Piemonte, quanto, piuttosto, quella in cui delineare le linee portanti della politica ambientale regionale, che vede il Piemonte impegnato nell’obiettivo di diventare il “primo motore ecologico d’Italia”.
In relazione alla componente ambientale acqua – al di là del riferimento alla L. R. n. 6 del 7 aprile 2003, che ha dettato le disposizioni in materia di autorizzazione agli scarichi delle acque reflue domestiche – occorre segnalare che il 13 marzo 2007 il Consiglio Regionale del Piemonte ha adottato in via definitiva il Piano di Tutela delle Acque (PTA) – redatto ai sensi della normativa nazionale e in linea con le disposizioni comunitarie – che ha conferito al governo delle acque un’importanza prioritaria nella gestione del territorio.
Tra i punti focali individuati per dare piena attuazione al PTA vi è la promozione di una modalità di gestione integrata a livello di bacino idrografico attraverso il “Contratto di fiume o di lago”, strumento di partecipazione negoziata che vede il puntuale coinvolgimento delle comunità locali, per concordare e perseguire obiettivi comuni elaborando strategie di azione in cui ogni soggetto coinvolto si riconosce e per la cui realizzazione si impegna.
Le disposizioni in materia di inquinamento atmosferico e qualità dell'aria sono state emanate con la L. R. 7 aprile 2000 n. 43, con la quale è stata altresì approvata la "Prima attuazione del Piano regionale per la tutela e il risanamento della qualità dell'aria".
Nel 2007 e nei primi mesi del 2008 la Regione e gli Enti locali hanno attuato gli Stralci di Piano per la mobilità e per il riscaldamento/condizionamento, approvati in aggiornamento del cit. Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria.
Un’ulteriore accelerazione del processo di riduzione delle emissioni in atmosfera, inoltre, è attesa dall’attuazione del Programma Operativo della Regione Piemonte, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2007-2013, che destina un’importante quantità di risorse all’Eco-innovazione e alla Sostenibilità ed efficienza energetica.
La Regione inoltre ha disposto misure finanziarie espressamente dedicate alle azioni individuate come strategiche a livello regionale:
- la promozione del miglioramento delle emissioni dei veicoli;
- il sostegno e il miglioramento del trasporto pubblico locale;
- la riduzione delle percorrenze dei mezzi di trasporto privato e delle emissioni dovute al riscaldamento e al condizionamento;
- favorire il bike sharing;
In materia di gestione dei rifiuti, la Regione Piemonte svolge le proprie attività di programmazione ed indirizzo in materia rifiuti tramite l'adozione di differenti strumenti tra i quali merita ricordare il Piano regionale di gestione dei rifiuti e la L. R. 24 ottobre 2002, n. 24.
Tali strumenti sono finalizzati al raggiungimento di numerosi obiettivi tra cui:
- la riduzione delle quantità e della pericolosità dei rifiuti,
- l'incremento della raccolta differenziata;
- il recupero dei rifiuti;
- il recupero energetico dei rifiuti;
- la regolamentazione della gestione dei rifiuti attraverso un sistema integrato in cui la discarica risulti essere l'ultima fase del processo;
- l’individuazione di sistemi di gestione dei rifiuti in grado di ridurre le emissioni di gas climalteranti (valore espresso in tonnellate di CO2 eq);
- la lotta alla desertificazione: il sistema di gestione dei rifiuti deve avere un’organizzazione in grado di incrementare il contenuto di carbonio organico nel suolo attraverso l’incremento della produzione e dell’utilizzo di ammendanti compostati in pieno campo così come definiti dal decreto legislativo del 29 aprile 2006, n. 217.
Infine, occorre segnalare il Patto regione-province per la gestione più completa del ciclo dei rifiuti, siglato ad Asti nel febbraio 2008 dall’Assessore regionale all’Ambiente, dalle Province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli e dalle rispettive Associazioni di ATO un protocollo d’intesa per lo smaltimento dei rifiuti nel costituendo e sperimentale ATO2.
L’importanza del documento risiede nel fatto che getta le basi per una collaborazione ampia e concordata capace di far cooperare i sei territori in termini di sviluppo economico sostenibile utilizzando in comune gli impianti esistenti e lavorando per la formazione di un piano condiviso che avrà come punti fondamentali la riduzione della produzione dei rifiuti, il recupero di materia dai rifiuti urbani, la sicurezza ambientale delle discariche esistenti e la riduzione dei quantitativi dei rifiuti smaltiti, la diminuzione della pressione antropica sul suolo a destinazione agricola, l’uso sostenibile delle risorse ambientali.
(continua)