Nuovi criteri ammissibilità rifiuti in discarica ex DM 24/06/2015

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La normativa sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, materia regolata a livello nazionale dal D.M. 27 settembre 2010, non era soltanto bisognosa di essere adeguata all'evoluzione del quadro normativo comunitario ma doveva anche essere resa conforme alla decisione del Consiglio n. 33/2003/Ce, come richiesto dalla Ue all'Italia. 
Sulla Gazzetta Ufficiale dell'11/09 è stato pubblicato il DM 24 giugno 2015, che ha integrato il DM 27 settembre 2010, il quale aveva modificato la precedente normativa sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Scrivendo la parola "fine" riguardo un contenzioso con la Commissione Europea - all'Italia venivano contestate alcune non conformità del DM 27 settembre 2010 ad una decisione del Consiglio (2003/33/CE) - la nuova normativa ha sancito abrogazioni riguardanti: la verifica di conformità, gli impianti di discarica per i rifiuti inerti, i limiti di accettabilità per i composti organici in discariche per rifiuti inerti, gli impianti di discarica per rifiuti non pericolosi, le sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi. 

Nel DM 24 giugno 2015 sono altresì presenti delle novità in materia di: 
  1. impianti di discarica per rifiuti non pericolosi (il nuovo DM prevede che nelle discariche per rifiuti non pericolosi possano essere smaltiti anche rifiuti pericolosi stabili non reattivi che siano stati sottoposti: 1. a idonee prove geotecniche dimostrano adeguata stabilità fisica e capacità di carico; 2. alla valutazione della capacità di neutralizzazione degli acidi, utilizzando i test di cessione secondo i metodi CEN/TS 14429 o CEN/TS 14997);
  2. impianti di discarica per rifiuti pericolosi (come in precedenza, sarà possibile servirsi dei valori per il TDS – solidi disciolti totali – in alternativa ai valori per il solfato e per il cloruro. Il limite di concentrazione per il parametro TDS non si applica alle tipologie di rifiuti riportate nella precedente nota. Il nuovo DM specifica, tuttavia, che i parametri solfati e cloruri o, in alternativa il parametro TDS, dovranno essere verificati). 
Il decreto contiene inoltre delle sostituzioni precisando che cosa si intende per rifiuti pericolosi stabili non reattivi; il decreto modifica anche il campo di applicazione del limite di concentrazione per il parametro DOC e prevede un ulteriore requisito che che i rifiuti pericolosi devono possedere per essere smaltiti in discariche per rifiuti pericolosi. 

Infine, viene interamente sostituito l’allegato 3 – relativo al campionamento e all’analisi dei rifiuti. 



I nuovi criteri di ammissibilità in discarica
Oneri
Il campionamento, le determinazioni analitiche per la caratterizzazione di base e la verifica di conformità sono effettuati a carico del detentore dei rifiuti o del gestore della discarica, da persone ed istituzioni indipendenti e qualificate
Garanzia della qualità
Il campionamento e le determinazioni analitiche possono essere effettuate dai produttori di rifiuti o dai gestori qualora essi abbiano costituito un appropriato sistema di garanzia della qualità, compreso un controllo periodico indipendente
Rifiuti urbani biodegradabili
Il campionamento della massa di rifiuti da sottoporre alla successiva analisi deve essere effettuato tenendo conto della composizione merceologica, secondo il metodo di campionamento ed analisi IRSA, CNR, NORMA CII-UNI 9246
Eluati e rifiuti
Occorre ottenere un campione rappresentativo secondo i criteri, le procedure i metodi e gli standard di cui alla norma UNI 10802
La valutazione della capacità di neutralizzazione degli acidi (ANC), é effettuata secondo le metodiche CEN/TS 14997 o CEN/TS 14429
Rifiuti contenenti amianto
Analisi del rifiuto
Il contenuto di amianto in peso deve essere determinato analiticamente utilizzando una delle metodiche analitiche quantitative previste dal D.M. 6 settembre 1994 del Ministro della sanità, la percentuale in peso di amianto presente, calcolata sul rifiuto dopo il trattamento, sarà ridotta dall’effetto diluizione della matrice inglobante rispetto al valore del rifiuto iniziale.
Densità apparente: è determinata secondo le normali procedure di laboratorio standardizzate.
Densità assoluta: è determinata come media pesata delle densità assolute dei singoli componenti utilizzati nelle operazioni di trattamento dei rifiuti contenenti amianto e presenti nel materiale finale.
Densità relativa: è calcolata come rapporto tra la densità apparente e la densità assoluta. 

Analisi del particolato aerodisperso contenente amianto
Vanno adottate le tecniche analitiche di microscopia ottica in contrasto di fase (MOCF); per la valutazione dei risultati delle analisi si deve far riferimento ai criteri di monitoraggio indicati nel D.M. 6 settembre 1994 del Ministro della sanità.



Sotto il profilo sistematico, dunque, il testo di riferimento continua ad essere il Dm 27 settembre 2010, così come modificato dal nuovo D.M.
Sotto il profilo sostanziale, smaltire i rifiuti in discarica sarà più costoso e difficile, specie se si considera che i rifiuti con codice CER 101208 non potranno più essere smaltiti in discarica senza la preventiva autorizzazione, dato che sono stati introdotti la valutazione di neutralizzazione degli acidi dei rifiuti pericolosi stabili non reattivi per lo smaltimento nelle discariche di rifiuti non pericolosi e i criteri per garantire la adeguata stabilità fisica e capacità di carico dei rifiuti pericolosi stabili e non reattivi prima di consentire la loro ammissione in discariche per rifiuti non pericolosi, ed è stata eliminata la deroga al parametro TOC per i criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle sottocategorie di discariche per non pericolosi di cui all’art. 7, D.M. 27 settembre 2010.
Sotto il profilo formale occorrerà, invece, valutare se-come-quanto la novella normativa verrà applicata.
E soprattutto come: nello spazio, nel tempo e nell’interpretazione, e in tutte quelle altre sfumature che, in Italia, non permettono mai all’operatore del settore di sapere come muoversi senza incappare in una qualche non conformità.

L'articolo completo sarà pubblicato sul n. 11-12/2015 della rivista "Ambiente & Sviluppo" eidita da IPSOA e, in editio minor, è sul sito di IPSOA.