Il Paese che fece la rivoluzione verde nel vento
C’è un Paese dove il governo, e soprattutto il premier, sono in difficoltà e per recuperare il calo dei consensi hanno deciso di lanciare una rivoluzione verde, ossia un investimento di 125 miliardi di Euro in pale eoliche.
Tanto tempo fa il Premier era un convinto sostenitore del nucleare ma qualcuno, più di una volta, gli ha fatto notare la spinosa questione delle scorie: nell’attesa che la radioattività dell’uranio si esaurisca in modo naturale, o che la ricerca ci dia nuove idee per liberarci dalle scorie, si pongono delle questioni cruciali: dove depositare le scorie e quanto costa liberarsene utilizzando le attuali tecnologie.
Nel frattempo, il mondo è ripiombato in una crisi energetica simile a quella della fine degli anni ’70: i combustibili fossili vanno esaurendosi ed urge trovare nuove fonti energetiche prima che diventi costoso non solo usare l’automobile, ma anche tenere in piedi le produzioni industriali.
Così questo Premier – che non deve essere poi una così cattiva persona – ha commissionato delle indagini scientifiche ed ha scoperto che i venti che battono le coste del suo Paese potrebbero produrre tanta energia da soddisfare il fabbisogno interno.
Senza contare che la rivoluzione eolica produrrebbe tanti nuovi posti di lavoro senza lo straccio di una scoria e ridurrebbe la dipendenza delle attività produttive dal costo del petrolio.
I Cittadini sono molto scontenti dell’operato del Governo e, alle ultime elezioni locali, hanno votato il partito avversario facendo capire al premier che ha i minuti contati.
Vi sono già dei candidati pronti a sostituirlo: un ministro che ha 37 anni ed un altro che ne ha ben 43.
Come avrete capito, non si tratta dell’Italia.
Il progetto, che piace ai Cittadini, deve quindi essere avviato alla svelta perché le 7.000 turbine che occorrono per convertire il movimento delle pale eoliche in energia saranno costruite in circa 12 anni.
Auguro al Premier di riuscire a fare la rivoluzione verde e di recuperare così quel tanto di consensi che gli occorrono per terminare in bellezza il suo mandato ed avviare per bene il suo progetto.
Ah, dimenticavo: il Paese è la Gran Bretagna, il premier è Gordon Brown e le pale saranno installate in Cornovaglia.
Naide Della Pelle