Expo 2008: lezione spagnola su Acqua e Sviluppo

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Esposizione universale su Acqua e Sviluppo sostenibile: a Saragozza fino al 14 settembre 2008.

La crisi dell’acqua rappresenta uno dei drammi più urgenti da affrontare, anche se i danni provocati alle risorse idriche dalle attività umane – sia quelle economiche che le semplici attività quotidiane – sono meno “evidenti”…(o: percepibili…)

45.000 persone visitano ogni giorno la grande esposizione che si svolge su un’area di 25 ettari nei pressi del fiume Ebro.
In un’atmosfera che sa di fiera di paese si dibattono temi cruciali per il futuro del pianeta.

Lo scenario che alcuni economisti prospettano già nei prossimi 10 – 20 anni è la c.d. guerra dell’acqua tra le corporazioni che difendono la globalizzazione e le comunità che difendono l’Ambiente, tra i paesi dove ci sarà l’acqua e quelli in cui l’acqua scomparirà del tutto.

Gli organizzatori sono soddisfatti: la fiera è oggettivamente un successo in termini di partecipazione e di introiti ma – sottolinea qualcuno – l’obiettivo più importante, ossia quello di diffondere una cultura ambientale, sarà ben difficile da raggiungere.

Qui in Occidente il consumo giornaliero pro-capite di acqua è una cifra imbarazzante sia in termini assoluti, sia se messa a confronto con quanto accade in alcuni Paesi in via di Sviluppo, dove l’acqua – considerata da sempre il bene più prezioso – viene centellinata in ogni attività.

L’acqua viene inquinata dalle attività industriali ed in una certa misura anche da quelle agricole grazie all’impoverimento dei suoli e all’uso dei pesticidi.
Questo ormai lo abbiamo capito tutti e, inconsciamente, lo sapevano anche i nostri genitori e prima ancora i nostri nonni.
Solo che allora le cose erano diverse: una denuncia poteva costarti il posto di lavoro in fabbrica ed è noto che i grandi poli chimici come quello di Bussi sul Tirino in Abruzzo e la fabbrica ACNA sorta sul fiume Bormida in Piemonte hanno sottratto dalla miseria tante e tante famiglie.

Ora le cose sono cambiate, almeno in parte: i giudici puniscono chi inquina e non chi denuncia, le imprese che inquinano vengono multate ed i risarcimenti, seppur con notevoli ritardi, arrivano a chi ci ha rimesso la salute e la vita.
Nel paese in cui sono nata, l’acqua corrente è arrivata all’inizio degli anni ’60 e da allora per lavarci i denti teniamo orgogliosamente il rubinetto aperto, sprecando quando va bene 10 litri d’acqua.

Per difendere l’acqua e l’ambiente potremmo cominciare proprio da qui: chiudendo i rubinetti

Naide Della Pelle

Con questo post viene inaugurata, oggi, una nuova sezione del blog: "Natura allo specchio", che sarà curata da Naide, esperta in Comunicazione.
Saranno molti i temi trattati: a volte la sua penna graffierà, a volte sarà più conciliante.
In ogni caso, i suoi post faranno riflettere.
Ponendoci di fronte allo specchio.

Appuntamento tutti i mercoledì sulle pagine di Natura Giuridica