Economia a bassa emissione di carbonio: il programma di lotta per abbattere gli ostacoli nelle regioni del sud

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Sul numero 7/2008 della Rivista Ambiente & Sviluppo dell’IPSOA è stato pubblicato un interessante articolo di Tania Salucci, intitolato “Il programma interregionale POI Energia”.

L’articolo è volto ad evidenziare la crescente importanza che – nell’ambito delle politiche comunitarie ad integrare lo sviluppo e la tutela dell’ambiente – assumono gli interventi sul versante energetico.
L’obiettivo fissato nell’ambito del Consiglio europeo dell’8 e 9 marzo 2007 (20-20-20: raggiungimento del 20% delle fonti rinnovabili sul consumo di energia primaria; riduzione del 20% del consumo di energia primaria rispetto al trend attuale; riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990) rappresenta, per il nostro Paese, una sfida di grande portata, “che richiama la necessità di ri-orientare in modo drastico gli investimenti verso le nuove tecnologie”.
Proprio nell’ottica di rendere maggiormente incisivi questi interventi, il Quadro Strategico Nazionale (QSN) per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, sottolinea l’autrice, 
ha posto uno specifico vincolo sulla dimensione minima delle risorse comunitarie da destinare agli obiettivi energetici, pari all’8 per cento di quelle programmate per le aree Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e il 12 per cento per le aree Competitività regionale e occupazione (le restanti regioni italiane). Tale indirizzo rafforza la politica ordinaria nel campo degli incentivi e della liberalizzazione dei mercati, ulteriormente richiamate ed implementate nel «Piano di azione nazionale sull’efficienza energetica».

Nonostante questi interventi, nelle regioni meridionali continuano a persistere numerosi ostacoli che condizionano il passaggio ad un’economia «a bassa emissione di carbonio»: per questo motivo si è scelto di realizzare uno specifico Programma interregionale denominato «Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013» (POI Energia) destinato ad intervenire su alcuni nodi strutturali dello sviluppo energetico meridionale.

L’autrice prosegue:
  • indicando gli ostacoli che hanno indotto ad adottare il programma interregionale (fra i più eclatanti i pochi investimenti effettuati per lo sfruttamento delle energie rinnovabili; le criticità della rete di distribuzione; l’assenza di imprese di installazione e manutenzione nelle regioni de quibus; le difficoltà nella gestione degli aspetti burocratici da parte delle amministrazioni; la mancanza di un’adeguata conoscenza delle opportunità derivanti da fonti rinnovabili sia fra i cittadini, sia nella pubblica amministrazione); 
  • delineando la strategia sottesa al programma e l’articolazione dello stesso; 
  • sottolineando le differenze fra il POI e i POR (Programmi operativi regionali); 
  • fornendo, infine, dati relativi alle risorse finanziari a disposizione.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero 7/2008 della rivista Ambiente & Sviluppo, Ipsoa, Milano.
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