Il Progetto Penelope, l’InFormazione del diritto ambientale europeo

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Il progetto PENELOPE propone un nuovo strumento per la conoscenza del diritto ambientale europeo, della sua definizione e applicazione.

Il progetto è il frut
to di un impegno congiunto di esperti informatici e giuristi provenienti da
alcuni istituti di diritto ambientale di rilievo europeo.

Il diritto ambientale rappresenta uno dei settori più dinamici e innovativi del diritto contemporaneo.
La legislazione in materia ambientale si è inizialmente formata in sede nazionale; in sede internazionale, diversi trattati su temi ambientali sono stati conclusi negli ultimi venticinque anni, per affrontare problemi transnazionali come il cambiamento climatico e le spedizioni di rifiuti pericolosi.

A partire dal 1972, anche la Comunità europea ha iniziato a porre in essere un consistente nucleo di atti politici e normativi di tutela ambientale.

Da allora i legislatori nazionali si sono sempre di più trovati di fronte alla necessità di negoziare con gli altri Stati Membri le proprie iniziative in materia ambientale.

Per i giuristi ambientali il quadro normativo comunitario ha assunto una specifica rilevanza.
La Corte Europea di Giustizia, pronunciando in sede giurisdizionale sentenze interp
retative della legislazione comunitaria, ha fissato negli anni principi giuridici di indirizzo destinati alle Corti nazionali.
L’adozione di regolamenti e direttive comunitarie pone agli Stati membri obblighi ritenuti gerarchicamente sovraordinati rispetto alle disposizioni del quadro normativo nazionale.
Azioni di tutela giurisdizionale sono previste a favore di persone individuali e gruppi di interesse collettivo miranti a far valere una coerente attuazione del diritto comunitario nelle sedi nazionali.

Peraltro, se da una parte il diritto comunitario ambientale definisce un quadro comune di obiettivi e obblighi, non necessariamente richiede a ciascun paese di adottare a tali fini le medesime misure normative e amministrative.
In modo particolare nella materia ambientale agli Stati membri è riconosciuta una considerevole discrezionalità circa le modalità con le quali essi attuano la legislazione ambientale, così garantendo la sussistenza di un ricco patrimonio di diverse tradizioni giuridiche e culturali nazionali.


Le necessità di un nuovo strumento di informazione

Tutti gli studiosi e gli operatori nazionali del diritto ambientale contemporaneo devono ormai tenere presente nel proprio lavoro le indicazioni e i vincoli provenienti dalla sede comunitaria.
Nello stesso tempo si deve ritenere che sia sempre più importante indagare a fondo come gli altri Paesi membri attuino nel proprio ambito interno il diritto comunitario.
Lo studio del diritto comparato può fornire una nuova ottica di valutazione dei punti di forza e di debolezza del proprio sistema legale e amministrativo nazionale.
Spunti possono provenire ad esempio dall’anticipazione di aree problematiche ancora non presenti nel proprio paese.
Molte imprese operano ormai su base trans-europea ed hanno necessità di conoscere come vanno le cose in altri paesi.
Sotto un profilo culturale, lo studio comparato può fornire una comprensione più ricca e genuina della comune eredità culturale europea.

Sinora non è stato facile trovare strumenti adeguati per questo tipo di studi. Vi sono certo pubblicazioni che contengono sommari di leggi ambientali di ciascun paese, ma queste spesso non consentono di entrare nel merito della effettiva e concreta attuazione.
D'altra parte, pubblicazioni di casi di studio comparati spesso omettono di fornire i testi completi della legislazione rilevante.

Il progetto PENELOPE offre un nuovo modo di accesso a tali informazioni utilizzando le più recenti risorse informatiche.

Lo strumento proposto ha un approccio amichevole nei confronti dell’utente e consente diversi livelli di approfondimento in funzione di diverse esigenze.

Se si vuole esaminare i testi di legge vigenti a livello nazionale si può accedere direttamente alla relativa pagina Documenti.
Se si cercano sommari delle sentenze più rilevanti della Corte Europea di Giustizia si può entrare nella pagina Documenti di livello europeo, ovvero ancora nelle pagine rispettive, se si vuole verificare come le Corti nazionali hanno trattato una medesima questione in diversi paesi, ovvero se si vogliono esaminare i casi di studio nazionali.

Il progetto PENELOPE è concepito soprattutto per promuovere un nuovo modo di insegnamento e studio del diritto ambientale in Europa, ma si è deliberatamente proposto di evitare di proporsi come corso strutturato, optando invece per un ruolo di mero strumento, utilizzabile e adattabile da docenti e studenti alle proprie esigenze.

Il contenuto informativo è stato formato e redatto da studiosi di rilievo del diritto ambientale in Europa, e tuttavia è presentato in maniera tale da risultare accessibile a non specialisti, ovvero specialisti di diverse materie ambientali.
Dovrebbe, si è detto, essere considerato prioritariamente come nuova risorsa didattica di livello europeo, ma la sua organizzazione è tale da farne un utile strumento di lavoro per operatori del diritto e di altri settori della tutela ambientale.

Flessibilità, completezza e accessibilità sono i valori di riferimento del progetto PENELOPE

La legislazione ambientale comprende diverse aree o settori tematici, ma il progetto PENELOPE - come progetto pilota - ne ha preso in considerazione uno soltanto: quello che discende dalla Direttiva del 1985 sulla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).

Si tratta di una scelta non casuale.
La Direttiva comunitaria sulla V.I.A. è un atto normativo di notevole spessore, mirante a motivare i decisori pubblici e privati sulle implicazioni ambientali di diversi tipi di progetti di opere da realizzare, dalle infrastrutture stradali a determinati impianti industriali, a progetti di agricoltura intensiva.

Sebbene il testo normativo sulla V.I.A. sia relativamente breve, è stato ugualmente valutato in dottrina come uno dei pi importanti atti normativi emanati sino ad oggi in materia ambientale per l’ampiezza dei suoi effetti sui poteri decisionali che regola.
Nello stesso tempo è risultato uno dei più problematici dal punto di vista della attuazione.
Agli Stati membri è stata riconosciuta ampia discrezionalità su come interpretarne e attuarne le disposizioni, e PENELOPE mette in evidenza le differenze effettivamente riscontrabili. Tali applicazioni hanno anche dato spazio a contrasti e conseguenti conflitti nei diversi paesi.


La Direttiva V.I.A. è dunque rilevante sia per sé, che per il suo carattere rappresentativo delle sfide che sono poste in generale all’attuazione della legislazione ambientale comunitaria. Perciò è stata scelta come caso di studio prototipo del progetto PENELOPE.
Poiché tuttavia il progetto dovrebbe essere inteso come pilota rispetto ad una successiva fase di estensione, l’ipotesi di lavoro comprende altre aree di legislazione ambientale.

Similmente, per gli scopi attuali del progetto, non sono stati inclusi tutti i Paesi membri, ma solo sei di questi: Francia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito e Spagna.
Con tali scelte si è comunque preso in esame un nucleo consistente di sistemi e tradizioni legali e amministrative europee, e si è fornito uno strumento comparativo maneggevole.

Di seguito saranno fornite indicazioni più dettagliate per guidare l’utente ad un uso ottimale del contenuto del sito PENELOPE.

Fonte: PENELOPE