Nella prassi lavorativa del settore ambientale anche in Italia incomincia a delinearsi una figura professionale che dovrebbe soddisfare l’esigenza, sempre più avvertita,
di dare una risposta efficace alla domanda di certezza da
parte delle imprese, e di suggerire strategie prima del verificarsi
di un danno, per scongiurare il suo verificarsi, e/o limitarne gli effetti più problematici.
Tale figura ha preso il nome di environmental risk manager, spesso sintetizzato con ERM, che potrebbe essere tradotto come manager del rischio ambientale d'impresa.
In passato la portata dell'environmental risk management è stata circoscritta all'adozione di provvedimenti
emergenziali, e quindi fra loro disgiunti, volti a contenere
il rischio o il danno derivante da specifiche attività, e alle sole
manifestazioni più evidenti del fenomeno, ossia quelle economico-finanziarie,
tanto da farla ritenere un'attività interna di tipo operativo ed esclusa dalla pianificazione strategica.
A partire dalla fine del '900 si sono manifestati
tutti i limiti di questo approccio nella gestione dei rischi: le imprese sono state costrette a capire che
era necessario modificare la concezione della gestione
dei rischi, adottando un sistema di tipo preventivo e non emergenziale.
In questo modo, si è cominciato a riconoscere i rischi come fattori da gestire in chiave strategica: il rischio non deve essere soltanto visto in ottica negativa, ma occorre provare ad estrarne il valore intrinseco.
Questo cambio di mentalità ha portato alla creazione di innovativi modelli di gestione del rischio, ossia di sistemi di enterprise risk management (anche qui l'acronimo è ERM), inteso come l’insieme di interventi mediante i quali un’impresa valuta, esamina e valorizza i vari rischi che influenzano la sua attività, sia nel breve che nel lungo termine.
In questo modo, si è cominciato a riconoscere i rischi come fattori da gestire in chiave strategica: il rischio non deve essere soltanto visto in ottica negativa, ma occorre provare ad estrarne il valore intrinseco.
Questo cambio di mentalità ha portato alla creazione di innovativi modelli di gestione del rischio, ossia di sistemi di enterprise risk management (anche qui l'acronimo è ERM), inteso come l’insieme di interventi mediante i quali un’impresa valuta, esamina e valorizza i vari rischi che influenzano la sua attività, sia nel breve che nel lungo termine.
Questo passaggio nella vita di un'impresa è fondamentale ed implica anche il saper capire se al proprio interno l'impresa può reperire le competenze necessarie o se è più opportuno rivolgersi ad un professionista esperto di environmental risk management.
Si tratta di una figura che ha una conoscenza approfondita del complesso quadro normativo vigente sui temi ambientali, che dovrebbe orientare le soluzioni dei problemi in modo efficace ed economico riducendo i rischi penali per il top management, consigliando l'impresa anche sulla scelta di eventuali soluzioni assicurative.
Non dimentichiamo infatti che in Italia orientarsi nei meandri del diritto dell’ambiente è tutt’altro che un’operazione semplice: l'incertezza e la precarietà che caratterizzano il diritto ambientale implicano che spesso sia molto difficile capire anche solo quali siano le norme cui far riferimento per gestire la propria attività nel rispetto della legge.
In passato l'approccio passivo nella gestione del rischio ambientale (agire solo quando esso si è tramutato in danno economico per l'impresa) ha portato a danni incalcolabili non solo per l'impresa ma soprattutto per l'ambiente e il diritto alla salute ed al lavoro dei cittadini.
Il caso ILVA è soltanto il più recente, ed eclatante, degli esempi che si possono tirare in ballo
Tuttavia, come scrive Andrea Quaranta titolare di Natura Giuridica ed Environmental Risk Manager per l'Italia, nell'articolo I vantaggi di un adeguato risk management
"in seguito all’evoluzione della normativa comunitaria (che ha dato un peso rilevante al concetto «chi inquina paga»), alla maggiore consapevolezza fra i cittadini dell’importanza di politiche (anche) ambientalmente sostenibili, alle scelte legislative che hanno introdotto nel nostro ordinamento i reati ambientali, e alla presa in considerazione degli impatti economici cui l’impresa può sottostare in assenza di una corretta gestione dei rischi ambientali, le imprese si sono trovate sotto il tiro di un fuoco incrociato, e hanno dovuto obtorto collo rivedere i loro modelli di business, orientandoli verso la prevenzione, presupposto imprescindibile per progettare le sostenibilita`".Forse la tua impresa ha bisogno di un Environmental Risk Manager Italia - manager del rischio ambientale d'impresa: rivolgiti ad Andrea Quaranta titolare di Natura Giuridica per saperne di più!