La recente affermazione del Movimento 5 Stelle ha definitivamente messo in evidenza come la comunicazione sul web abbia acquisito un'importanza fondamentale nel panorama dei mezzi di comunicazione: ormai la TV, la radio e la carta stampata (gli "old media"...) riprendono e pubblicano ciò che avviene in rete in tempo reale.
Cinque anni fa, quando ho aperto questo blog, era esattamente il contrario: la rete si nutriva di quello che veniva raccontato e scritto attraverso i mezzi tradizionali, ed i blog, nati come diari personali, sembravano "pensatoi esposti al pubblico", ossia luoghi virtuali per dire la propria su qualsivoglia argomento, con la possibilità, più teorica che pratica, di intercettare un piccolo pubblico di utenti che condivideva lo stesso interesse, la medesima passione, per quel determinato argomento.
Ecco, si può dire che quando esattamente cinque anni fa ho aperto il mio blog sull'ambiente e il diritto ambientale (tanti auguri, Natura Giuridica!), un argomento "di nicchia" trattato su uno strumento di comunicazione "di nicchia", mi sentivo come quel pesce in primo piano nella foto: controcorrente, solo in mezzo a tanti, ad esplorare un mondo, quello della rete, vastissimo e pieno di infinite possibilità...
Ecco, si può dire che quando esattamente cinque anni fa ho aperto il mio blog sull'ambiente e il diritto ambientale (tanti auguri, Natura Giuridica!), un argomento "di nicchia" trattato su uno strumento di comunicazione "di nicchia", mi sentivo come quel pesce in primo piano nella foto: controcorrente, solo in mezzo a tanti, ad esplorare un mondo, quello della rete, vastissimo e pieno di infinite possibilità...
Oggi, a cinque anni di distanza, mi permetto di tracciare un primo bilancio della mia avventura di blogger.
Ho aperto il blog per parlare di tutela dell'ambiente e del mio lavoro - che per me è prima di tutto una passione - la consulenza giuridica ambientale in materia di diritto dell'ambiente e dell'energia (o per dirla con termini inglesi, "chè va tanto di moda": l'environmental risk management)
Piano piano le persone hanno cominciato a visitarlo, a condividere commenti e spunti di riflessione, che mi hanno aiutato a scegliere i temi di cui occuparmi, ad affinare lo stile, a rendere insomma accessibili dei contenuti che per tanto tempo sono stati appannaggio solo di persone con specifiche competenze tecnico-giuridiche.
Il blog dunque mi ha dato dapprima modo di esprimere quello che penso in materia di diritto dell'ambiente, di energie rinnovabili e di politica ambientale, successivamente è diventato anche un modo per dare visibilità alle mie conoscenze, costituendo un biglietto da visita personale e professionale; il blog mi ha connesso con una sempre più vasta platea di persone che utilizzano ciò che scrivo per informarsi, per aggiornarsi, operare a livello professionale in campo giuridico e richiedere la mia consulenza in materia, indipendentemente dal luogo fisico in cui risiedo: senza saperlo, sono diventato uno dei primi "wwworkers", lavoratori della rete. Anticipando di qualche anno un fenomeno che oggi sta letteralmente esplodendo.
Dal 2008 ad oggi la rilevanza di concetti come green jobs, green economy, incentivi alle fonti energetiche rinnovabili, raccolta differenziata e inquinamento, per citarne solo qualcuno, è cresciuta in maniera esponenziale perché la globalizzazione e la crisi economica hanno rivoluzionato i nostri stili di vita mostrando l'ambiente per quello che è: non solo un bene che va tutelato per preservare la nostra specie, ma anche un grande bacino di opportunità per lasciarsi finalmente alle spalle un modello di società e di consumo che sa di vecchio e di stantio. Mi piace pensare di avere contribuito - nel mio piccolo - ad innescare questo enorme cambiamento.