Nel post “Come essere risarciti per i comportamenti meramente dilatori delle PP.AA., a margine del discorso relativo alla localizzazione degli IAFR o impianti alimentati da fonti rinnovabili di energia, e al correlato potere delle amministrazioni coinvolte, ho fatto cenno alla possibilità di richiedere il risarcimento per i danni causati dal comportamento dilatorio dell’amministrazione stessa.
Tecnicamente, però, come si fa a provare il danno subito?
Qual è il quantum del risarcimento?
Come agire per ottenerlo?
A questi ed altri quesiti potete trovare una prima risposta sfogliando le pagine del sito di Natura Giuridica, il sito nel quale sono scaricabili, abbonandosi a costi contenuti, documenti di interesse in tutti i settori del diritto dell’ambiente e dell’energia, come questo: “Impianti eolici: parere di compatibilità paesaggistica - Risarcimento del danno”, relativo alla realizzazione di un impianto eolico.
Il sito è un ottimo strumento per approfondire tutte le numerose tematiche relative al diritto dell’ambiente e dell’energia: tuttavia, per poter risolvere, nel concreto, le vostre problematiche, è necessario uno studio approfondito del caso, a valle del quale poter studiare e strutturare una strategia per ottenere il miglior risultato possibile.
Questo lo si può fare anche durante la fase “patologica”, quando il danno ormai è (stato) fatto, per colpa dell’amministrazione – come nel caso in cui si chiede il risarcimento del danno per un torto subito – sia nel caso in cui le colpe (o le negligenze) siano vostre.
Gli avvocati che lavorano con e per Natura Giuridica sono qui per questo.
Ma come sono solito dire a tutti coloro che mi contattano, prevenire il verificarsi di quei danni che potreste causare per negligenza, sottovalutazione delle conseguenze, superficialità, è la soluzione ideale: costa moto di meno sia in termini temporali (il tempo è denaro) sia in termini economici.
Questa è la mission principale di Natura Giuridica: prevenire il verificarsi di problematiche di tipo ambientale, sia per motivi di sostenibilità ambientale, sia per motivi economici.
Nel documento citato poc’anzi potrete trovare, inter alia, una descrizione delle modalità:
• con le quali la Soprintendenza può esprimere il proprio parere (al di fuori delle quali risulta essere un’autorità amministrativa priva di potere in materia) e,
• con le quali chiedere – provandolo – il risarcimento del danno subito, che, pur essendo possibile, non è una conseguenza automatica e costante dell’annullamento giurisdizionale.
Di risarcimento – questa volta per danno ambientale – si parla in molti altri documenti, fra i quali vi cito uno dei più recenti “Danno risarcibile sub specie del pregiudizio arrecato all'attività svolta - dall'associazione ambientalista”, nel quale si sottolinea, da un lato, il diverso atteggiarsi dei “mezzi di prova” ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile e, dall’altro, la natura del danno risarcibile secondo la disciplina civilistica, che può configurarsi anche come sub specie del pregiudizio arrecato all’attivivtà concretamente svolta dall’associazione ambientalista per la tutela e la valorizzazione del territorio sul quale insistono i beni oggetto della lesione.
Per difendere i vostri diritti, e farvi assistere, o per evitare lunghe e costose pratiche giudiziali, non esitate a contattare Natura Giuridica: un pool esperti a vostra disposizione per tutte le tematiche relative all’ambiente e all’energia.