Foto con gli altri vincitori |
L'evento si è svolto a Villa Lazzaroni, un immobile di Enel sito a Roma in zona Tor di Quinto, e in contemporanea in diretta sulla web radio della Rai WR8 e su twitter (occorre seguire "enelsharing" e cercare i tweet che hanno l'hashtag - vuol dire raccolti sotto la categoria - "EnelBA12").
Inoltre, vari comunicati, che hanno accompagnato l'iter del concorso, sono presenti su uno dei siti corporate di Enel a questo indirizzo: http://enelsharing.enel.com/tag/enel-blogger-award/
Durante la premiazione ho potuto conoscere più da vicino gli altri blogger vincitori, e scambiare qualche impressione su vari punti: dalle motivazioni che ci hanno spinto ad aprire un blog, passando alle ragioni per cui continuiamo e continueremo a "postare", all'importanza che il nostro blog ha assunto nelle nostre vite professionali, fino ad arrischiarci a anche a fare qualche considerazione sul futuro che la rete riserverà ai blog.
Presentazione del blog NG |
Le idee e gli spunti che sono emersi, e che più mi hanno colpito, sono innanzi tutto il fatto che il fenomeno dei blog ha un'importanza crescente - il fenomeno Beppe Grillo, partito da un blog, dovrebbe farci riflettere in questo senso - ma è davvero molto difficile coglierne le varie sfaccettature e trovare delle tendenze univoche: si tratta di una galassia variegata di stili, persone e contenuti, difficilmente imbrigliabile in qualche definizione.
Spesso i blogger hanno una certa conoscenza della "concorrenza" all'interno del proprio settore o argomento, ma ignorano le regole, le tendenze ed in ultima analisi ciò che accade nel complesso mondo di blog "altri" che popola la rete.
Cogliere e sapere descrivere un "fenomeno blog" che prescinda dall'argomento dei blog stessi è a mio parere quasi impossibile: un blog di turismo, di attualità o di informatica seguono tendenze, etiche, e regole assolutamente diverse tra loro. Non parliamo poi dei blog "tecnico-giuridici", rarità assoluta rispetto al settore professionale della consulenza giuridica.
Inoltre, spesso i blog nascono come diari personali, vere e proprie appendici delle persone reali che varcano la rete; poi alcuni si evolvono in blog professionali (d'altro canto, la professione è una delle dimensioni più preponderanti del nostro essere), e molti diventano espressione di un'organizzazione di persone: un movimento politico, una redazione, un'agenzia web.
Un'altra impressione che ho avuto è che si voglia cercare di studiare il fenomeno dei blog proprio perché ci si è finalmente accorti della loro imprevedibile potenza nell'influenzare la vita politica e sociale nel nostro Paese.
Insomma, che piacciano oppure no, è venuto il momento di conoscerli e cominciare a confrontarsi con i loro autori.
Certo, i blog da soli non bastano, e occorre integrarli con gli altri mezzi che la tecnologia ci offre: e, in particolare, con i social network, per creare un giusto mix di strumenti di comunicazione.
Avere un blog fantastico e super seguito ignorando totalmente le potenzialità di Twitter, di FB o delle applicazioni per mobile o per tablet può alla lunga rivelarsi un ostacolo per raggiungere i propri obiettivi (l'affermazione professionale, la diffusione di una campagna pubblicitaria piuttosto che di un programma politico).
Ma anche esser fan sfegatati dei 140 caratteri di un tweet, o passare tutto il tempo che si ha a disposizione per postare solo sulla propria bacheca di FB alla lunga può rivelarsi controproducente: meglio tenere gli occhi aperti, non dare niente per scontato, e cercare di utilizzare e conoscere tutti i mezzi digitali, anche quelli che ci stanno più "antipatici".