Ho vinto l'Enel Blogger Award: un commento a freddo sul mondo dei blog e della comunicazione digitale

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Foto con gli altri vincitori
E così, finalmente, il 7 maggio scorso ho partecipato alla premiazione per il concorso Enel Blogger Award 2012, che oltre a premiare naturagiuridica.blogspot.it come migliore blog di ambiente, ha premiato altri 3 blogger - Luca Rosati con il suo http://www.rosatiluca.it/ per l'attualità, Francesca Nuzzaco con il suo http://www.vivereamadrid.it/ per il lifestyle e Andrea Mazzalai con il suo http://icebergfinanza.finanza.com/ per la categoria finanza.

L'evento si è svolto a Villa Lazzaroni, un immobile di Enel sito a Roma in zona Tor di Quinto, e in contemporanea in diretta sulla web radio della Rai WR8 e su twitter (occorre seguire "enelsharing" e cercare i tweet che hanno l'hashtag - vuol dire raccolti sotto la categoria - "EnelBA12").
Inoltre, vari comunicati, che hanno accompagnato l'iter del concorso, sono presenti su uno dei siti corporate di Enel a questo indirizzo: http://enelsharing.enel.com/tag/enel-blogger-award/
Durante la premiazione ho potuto conoscere più da vicino gli altri blogger vincitori, e scambiare qualche impressione su vari punti: dalle motivazioni che ci hanno spinto ad aprire un blog, passando alle ragioni per cui continuiamo e continueremo a "postare", all'importanza che il nostro blog ha assunto nelle nostre vite professionali, fino ad arrischiarci a anche a fare qualche considerazione sul futuro che la rete riserverà ai blog.
Presentazione del blog NG
L'evento è stato animato da Raffaele Cirullo, responsabile New Media di Enel e Marco Zamperini, creatore del blog funkyprofessor ed esperto del web 2.0

Le idee e gli spunti che sono emersi, e che più mi hanno colpito, sono innanzi tutto il fatto che il fenomeno dei blog ha un'importanza crescente - il fenomeno Beppe Grillo, partito da un blog, dovrebbe farci riflettere in questo senso - ma è davvero molto difficile coglierne le varie sfaccettature e trovare delle tendenze univoche: si tratta di una galassia variegata di stili, persone e contenuti, difficilmente imbrigliabile in qualche definizione.

Spesso i blogger hanno una certa conoscenza della "concorrenza" all'interno del proprio settore o argomento, ma ignorano le regole, le tendenze ed in ultima analisi ciò che accade nel complesso mondo di blog "altri" che popola la rete.

Cogliere e sapere descrivere un "fenomeno blog" che prescinda dall'argomento dei blog stessi è a mio parere quasi impossibile: un blog di turismo, di attualità o di informatica seguono tendenze, etiche, e regole assolutamente diverse tra loro. Non parliamo poi dei blog "tecnico-giuridici", rarità assoluta rispetto al settore professionale della consulenza giuridica.
Inoltre, spesso i blog nascono come diari personali, vere e proprie appendici delle persone reali che varcano la rete; poi alcuni si evolvono in blog professionali (d'altro canto, la professione è una delle dimensioni più preponderanti del nostro essere), e molti diventano espressione di un'organizzazione di persone: un movimento politico, una redazione, un'agenzia web.

Un'altra impressione che ho avuto è che si voglia cercare di studiare il fenomeno dei blog proprio perché ci si è finalmente accorti della loro imprevedibile potenza nell'influenzare la vita politica e sociale nel nostro Paese.
Insomma, che piacciano oppure no, è venuto il momento di conoscerli e cominciare a confrontarsi con i loro autori.
Certo, i blog da soli non bastano, e occorre integrarli con gli altri mezzi che la tecnologia ci offre: e, in particolare, con i social network, per creare un giusto mix di strumenti di comunicazione.
Avere un blog fantastico e super seguito ignorando totalmente le potenzialità di Twitter, di FB o delle applicazioni per mobile o per tablet può alla lunga rivelarsi un ostacolo per raggiungere i propri obiettivi (l'affermazione professionale, la diffusione di una campagna pubblicitaria piuttosto che di un programma politico).
Ma anche esser fan sfegatati dei 140 caratteri di un tweet, o passare tutto il tempo che si ha a disposizione per postare solo sulla propria bacheca di FB alla lunga può rivelarsi controproducente: meglio tenere gli occhi aperti, non dare niente per scontato, e cercare di utilizzare e conoscere tutti i mezzi digitali, anche quelli che ci stanno più "antipatici".