Critica della ragion pura

0 commenti
Le domande che sempre più di frequente molti lettori di Natura Giuridica mi pongono riguardano le fonti di energia rinnovabile, che rappresentano il futuro energetico per il nostro pianeta.
Tutti i quesiti, immancabilmente, ruotano attorno alle problematiche pratiche ed interpretative dovute alla difficile comprensione-applicazione delle innumerevoli e contraddittorie normative nel settore.

La parte del leone la fanno l’eolico (e, di recente, anche il minieolico, su cui tornerò presto con approfondimenti, sia sul sito che sul blog, dato l’enorme potenziale che questo tipo di fonte rinnovabile ha) e il fotovoltaico: due fonti di energia rinnovabile che, inspiegabilmente, nel nostro Paese, trovano tanti ostacoli, burocratici, politici e sociali…che si spingono oltre il dovuto, e necessario, contemperamento di altri interessi, oltre a quello strettamente energetico….

Dico questo con un realistico rammarico, nonostante qualche personaggio, poco incline al dialogo (figuriamoci alle critiche costruttive) potrebbe tacciarmi di essere anti-italiano…


E nonostante qualche ruspante ambientalista (o qualche pacato Sindaco, perché no?!) poco avvezzo ad ascoltare, continui a blaterare i suoi totalizzanti “niet”, che assomigliano più ad un autoreferenziale modo di apparire piuttosto che ad una concreta visione prospettica del futuro sostenibile del nostro paese...

Le critiche aiutano a guardare meglio, per migliorarsi e migliorare (anche la propria orgogliosa italianità…): nascondere la polvere sotto il tappeto, sottacendo i propri limiti, magari sbraitando – con un compiaciuto senso di superiorità – di presunte avanguardie, e di semplicistici ottimismi di facciata, invece, ho come l’impressione che conducano a qualcos’altro…

Mediare è un’arte difficile, non appariscente, con meno “appeal” di certe facili discorsi da bar (cioè, di quasi tutto ciò che la politica, oggi in Italia, offre….): per questo non viene neanche presa in considerazione….

Per quanto riguarda il diritto ambientale e il diritto dell’energia, argomento principe nelle pagine di Natura Giuridica, ho già avuto modo di sottolineare che la giurisprudenza svolge un ruolo essenziale nell’interpretazione della confusa normativa, bistrattata dal legislatore, e nella mediazione di interessi contrapposti, e tuttavia tutti meritevoli di attenzione e tutela.

La sentenza che vi propongo oggi (TAR Molise, n. 115/09), pubblicata di recente sul sito di Natura Giuridica, e oggetto, insieme ad altre, di un futuro approfondimento, parla proprio della necessità di mediare...

In sostanza, il giudice amministrativo sottolinea, in un delicato e doveroso esercizio di equilibrio di valori ed interessi, che, alla concezione totalizzante (e paralizzante….aggiungerei io) dell’interesse paesaggistico non può sostituirsi una nuova concezione totalizzante (e paralizzante…) dell’interesse ambientale che ne postuli la tutela “ad ogni costo”, anche mediante lo sviluppo di fonti di energia alternativa idonee ad operare una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, ma di grave ed irreversibile impatto paesaggistico.

La riduzione delle emissioni attraverso la ricerca, promozione, sviluppo e maggiore utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili e di tecnologie avanzate e compatibili con l'ambiente, tra le quali rientrano gli impianti eolici, costituisce sicuramente un impegno internazionale assunto dallo Stato: lo stesso discorso, tuttavia, sottolinea il TAR Molise (sentenza n. 115/09) vale per la salvaguardia del Paesaggio, che costituisce oggetto di impegni assunti dall’Italia in sede internazionale.

Di conseguenza, conclude il TAR Molise,
“il conflitto tra tutela paesaggio e tutela dell’ambiente (e indirettamente della salute) non può essere risolto in forza di una nuova aprioristica gerarchia che inverte la scala di valori, ma deve essere necessariamente operato in concreto, attraverso una ponderazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, non potendosi configurare alcuna preminenza valoriale né in un senso (a favore del paesaggio) né nell’altro (a favore dell’ambiente e del diritto alla salute o del diritto di intrapresa economica)”.

Occorre, in sostanza, uscire dalle contrapposte trincee ideologiche, e cominciare a dialogare (criticandosi. Costruttivamente….) e mediare, per cominciare ad uscire dalla palude nella quale il nostro Paese annaspa oggi, ed è destinato ad affondare, un domani non troppo lontano…

Sempre che questo sia l’obiettivo che si voglia raggiungere.

Foto: “ragioni personali” originally uploaded by Cancroregina