Approvate le nuove linee guida rinnovabili in Lombardia

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Nella delicata materia, quella delle biomasse, al confine fra la normativa sui rifiuti e quella sulla promozione delle FER o fonti rinnovabili di energia, le recenti linee guida in materia di rinnovabili della regione Lombardia, in relazione al concetto di biomassa, al di là:
 • di una imprecisione giuridica (laddove la DGR, a proposito dell’esclusione dall’ambito di applicazione della normativa sulla gestione dei rifiuti, nel caso in cui i SOA – sottoprodotti di origine animale – siano destinati ad usi che non siano considerati operazioni di trattamento dei rifiuti, fa riferimento all’esempio della valorizzazione energetica: dal punto di vista giuridico, infatti, la valorizzazione energetica di SOA-rifiuti, infatti, costituisce pur sempre un’operazione di incenerimento-recupero di rifiuti, ovverosia di trattamento degli stessi, sia pure a fini non di smaltimento); 
• e della parzialità con cui ha affrontato questo delicato tema,
si inseriscono – non importa se in misura (più o meno) minimal - nel filone evolutivo non solo nella fase normativa energetico-ambientale, ma anche in quella di post-produzione, che da tempo in molti (giuristi ed operatori del settore in primis) invocano. In altri termini, le linee guida lombarde tentano di regolare la complessa materia delle biomasse guardando più alla concreta realtà degli usi e dei risultati che le tecnologie oggi consentono, più che elencare astratti principi che, oggi, difficilmente, riescono a stare al passo con la realtà.
Ciò che qui si vuole sottolineare è la crescente importanza di norme in grado di dare sostanza alla certezza del diritto, certezza finora spesso teorica: è diventato imprescindibile aiutare a cercare, nel caso concreto, la soluzione coerente con il sistema, poiché non è più possibile applicare apoditticamente una delle opzioni,  quella più funzionale al risultato che si vuole ottenere, “giustificata” perché latu sensu prevista dalla normativa, ma non pertinente perché decostestualizzata. 
Una chiave interpretativa dinamica ex ante che, si spera, possa precedere quella di matrice giurisprudenziale che, per quanto utile ed indispensabile – avendo consentito, e consentendo, di interpretare in modo dinamico concetti giuridici troppo statici per rappresentare “la modernità “ sostenibile – è per definizione ex post, ed avviene necessariamente in un momento in cui il cambiamento, “oggetto” della sua pronuncia, non è più in atto, ma è già passato, e con lui le opportunità che tutti i cambiamenti portano con loro… 
Potete leggere il testo completo del mio articolo “Linee guida rinnovabili della Lombardia: un primo passo per la sostenibile certezza del diritto” sul numero 10/12 della rivista Ambiente & Sviluppo, edita da IPSOA