La bozza del decreto sviluppo e altri provvedimenti in materia di rinnovabili

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Si rincorrono nelle ultime ore voci di una serie di provvedimenti in materia di fonti rinnovabili, che sarebbero contenute nel decreto sviluppo in preparazione dal nostro Governo.
In particolare, diversi giornali hanno parlato fino a poche ore fa di condono tombale per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici abusivi, e poi ancora di moratoria per i grandi impianti, ossia di uno stop per legge in attesa di interventi di messa in sicurezza delle rete di distribuzione e, dulcis in fundo, dell'introduzione di criteri perequativi per il godimento degli incentivi statali.
Le notizie hanno scosso tutte le associazioni di categoria e molte sono state le reazioni di condanna di tali presunti interventi.
Il capitolo condono tuttavia sembra essere ormai chiuso, dopo la smentita ufficiale arrivata dal sottosegretario allo sviluppo economico con delega all'energia Stefano Saglia. Nel medesimo intervento, Saglia ha espresso parere negativo anche sui sistemi di perequazione, ma con una smentita meno secca.
Come funzionerebbe questo sistema?

Riducendo progressivamente gli incentivi alle zone d'Italia più soleggiate (il Sud), oppure aumentandone la portata per le zone peggio esposte, come il Nord?
Si tratterebbe di una "mutazione" clamorosa, soprattutto a pochi mesi dall'entrata in vigore del contestato Quarto Conto Energia, reo di avere ridefinito in corsa le regole del gioco modificate, in senso peggiorativo,solo pochi mesi prima.
La bozza di decreto sviluppo che sta circolando in queste ore reca le misure perequative all'articolo 47: esatto, quello del morto che parla.
Ecco il testo dell'articolo:
“ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e della maggiore efficienza in campo energetico, alle tariffe incentivanti sulla produzione di energia elettrica prodotta da impianti solari fotovoltaici, fissate dai decreti attuativi del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, è applicato un correttivo perequativo, stabilito con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, collegato ai gradi-giorni delle zone climatiche elencate nell'Allegato A al DPR 26 agosto 1993, n. 412, e successive modificazioni, in modo da uniformare il valore dell'incentivo su tutto il territorio nazionale”.
Sembra che, qualsiasi cosa succeda in Italia, sia necessario dare un ritocchino agli incentivi statali in materia di FER: lo avrebbe desiderato il Ministro delle politiche agricole, da cui è stata lanciata l'ipotesi del condono, lo avrebbe auspicato Confindustria, sostenendo prima la necessità di una moratoria, ed ora di una perequazione.

L'impressione che si ha è quella di una barca dove si naviga a vista, perché non si conosce minimamente né quale rotta seguire - al fine di fare cassa il più in fretta possibile e rilanciare la crescita in questo Paese - né chi ha il comando della barca stessa.
O forse no.
Il vero obiettivo è vincere le prossime elezioni, appena queste ci saranno, e quindi occorre assolutamente non scontentare non tanto quella che potrebbe essere la propria base elettorale (con la personalizzazione della politica e con questo sistema elettorale alzi la mano chi è in grado di associare una volta per tutte ad ogni partito una precisa base elettorale), ma i gruppi di interesse che alimentano la propria politica...

Alcune delle associazioni di categoria auspicano di aprire un tavolo tecnico che porti Governo e operatori del settore delle rinnovabili al varo di un Piano Energetico di lungo periodo, che delinei obiettivi e tempi entro i quali ridefinire il mix energetico italiano, in vista dei traguardi richiesti a livello comunitario.
 In questo quadro dovrebbero inserirsi semplificazioni e razionalizzazioni in materia autorizzatoria e fiscale, in particolare il chiarimento, una volta per tutte, della querelle Agenzia del Territorio vs Agenzia delle Entrate, sulla questione se gli impianti siano soggetti al pagamento dell' ICI oppure no; lo studio di soluzioni tecnologiche volte al miglioramento della rete di distribuzione dell'energia elettrica, afflitta sia da un problema di saturazione reale, che da una vera e propria saturazione virtuale; la riconversione dei terreni una volta dismessi gli impianti fotovoltaici, e l'approfondimento sulle nuove frontiere che l'agro-fotovoltaico lascia intravedere.



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21 ottobre 2011 alle ore 14:41

incentivi perequativi, ovvero il sole leghista!

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