Rapporto Confindustria Efficienza Energetica

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E' stato pubblicato da Confindustria un interessante rapporto sull'efficienza energetica in Italia. Il rapporto analizza, settore per settore, la green economy italiana in modo realistico, evidenziando con un approccio prudenziale i trend di crescita futuri.

La conclusione principale cui il rapporto giunge è che "con un'attenta politica industriale (sgravi fiscali del 55% sul rinnovamento energetico degli edifici inclusi) da qui al 2020 si può innescare un autentico gioco al guadagno per tutti": consumatori con bollette meno salate, mercati più attivi, aziende più competitive anche all'estero, consumi energetici ridotti, entrate statali maggiori e, soprattutto, notevole aumento dei posti di lavoro.
In altri termini, un circolo virtuoso i cui benefici effetti sono ampiamente distribuiti.
Ma come si è arrivati a queste conclusioni?
E quali sono i settori trainanti del rinascimento green italiano?


Massimo Beccarello, docente di economia industriale all'Università di Milano Bicocca e tra i coordinatori del rapporto, spiega che i dati sono stati ottenuti con un lavoro durato più di un anno, che ha coinvolto 200 persone e molte associazioni. Prima sono stati redatti rapporti conoscitivi settoriali sulle diverse opportunità di efficienza energetica, evidenziandone costi e benefici, ed arrivando ad individuare 9 filoni tecnologici di punta; in una seconda fase, tali elementi sono stati introdotti nel modello econometrico del Csc, ossia il centro studi di Confindustria. L'elaborazione ha consentito di stilare previsioni di crescita e di occupazione "prudenziali".
La domanda di fondo da cui lo studio è partito è "se il sistema Italia sarebbe riuscito a raggiungere l'obiettivo europeo del 20-20-20. Ovvero, al 2020, il 20% di fonti rinnovabili sull'energia finale consumata e il 20% di risparmi energetici".
Prima di portare a termine lo studio, la sensazione era che senza un ulteriore sforzo economico da parte del Governo e dei Cittadini su risparmio ed efficienza energetica, difficilmente il Paese avrebbe raggiunto gli obiettivi comunitari.
In effetti, il rapporto illustra che - stanti così le cose - difficilmente si centrerà l'obiettivo. La buona notizia, tuttavia, è che si può raddrizzare il tiro seguendo il piano aggiuntivo sviluppato nel rapporto di Confindustria: "senza ulteriore impegno di risorse pubbliche, riformulando i meccanismi di incentivo ai settori più promettenti si possono aggiungere ai risparmi quasi 10 milioni di Mptep" (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio).
Il rapporto non esclude del tutto l'intervento di piano straordinario del Governo tuttavia, questo dovrebbe servire per centrare appieno l'obiettivo con migliori margini di sicurezza.
I 9 principali settori energetici da trainare sono: "illuminazione, trasporti, motori elettrici, riqualificazione energetica degli edifici, cogenerazione piccola e grande, elettrodomestici di classe A e oltre, caldaie a condensazione, pompe di calore, gruppi di continuità avanzati nelle utenze elettriche industriali e terziarie".

Fonte: L'Italia classe A++ di Giuseppe Caravita - Nova Sole24Ore 18/11/2010