Per la prima volta in Italia un costruttore edile è stato condannato, in sede civile, ad indennizzare il proprietario di un appartamento da lui venduto.
Lo ha stabilito una recente sentenza del Tribunale civile di Torino (sentenza n. 2715 del 2007), all’esito di una causa intentata da un cittadino che, appena entrato nell'appartamento acquistato, si accorge che il rumore da calpestio dell'inquilino del piano di sopra è intollerabile.
La sentenza, in estrema sintesi, ha evidenziato che l’insufficiente insonorizzazione acustica deve essere considerata un vizio occulto dell’immobile di cui, ai sensi della normativa civilistica in materia di compravendita, deve rispondere il venditore, il quale:
I casi – si legge nelle pagine de “L’Espresso” – si stanno moltiplicando, anche se difficilmente i non addetti ai lavori ne vengono a conoscenza: sono molti i costruttori che preferiscono arrivare a un accordo con l'acquirente, prima della sentenza, per non dare pubblicità alla vicenda...
“Come a Milano, dove un intero condominio (con 100 appartamenti) ha fatto causa al costruttore perché esasperato dai rumori dei vicini. Il perito del tribunale ha stimato in 7,5 milioni di euro il danno, cifra che il costruttore, fino a quel momento indisponibile a riconoscere la propria responsabilità, ha rapidamente transatto evitando di arrivare alla sentenza.
E ancora a Como, dove per quattro appartamenti di un complesso i periti hanno valutato un risarcimento di 500mila euro per l'isolamento acustico insufficiente”.
Secondo l’A.D. di Dtz Italia, multinazionale della consulenza immobiliare, è prevedibile che questo trend continui, e che, presumibilmente, non riguarderà solamente l’uso residenziale delle costruzioni, ma anche quello “ufficio” e commerciale.
Vi segnalo, sulle pagine del Sole 24 ore, un’indicativa tabella che riassume il “quantum” dei risarcimenti finora ottenuti in materia di rumore, a seconda della causa che lo ha originato
Lo ha stabilito una recente sentenza del Tribunale civile di Torino (sentenza n. 2715 del 2007), all’esito di una causa intentata da un cittadino che, appena entrato nell'appartamento acquistato, si accorge che il rumore da calpestio dell'inquilino del piano di sopra è intollerabile.
La sentenza, in estrema sintesi, ha evidenziato che l’insufficiente insonorizzazione acustica deve essere considerata un vizio occulto dell’immobile di cui, ai sensi della normativa civilistica in materia di compravendita, deve rispondere il venditore, il quale:
- sarà tenuto all’eliminazione del vizio (ove possibile) o
- a restituire una parte del prezzo pattuito.
I casi – si legge nelle pagine de “L’Espresso” – si stanno moltiplicando, anche se difficilmente i non addetti ai lavori ne vengono a conoscenza: sono molti i costruttori che preferiscono arrivare a un accordo con l'acquirente, prima della sentenza, per non dare pubblicità alla vicenda...
“Come a Milano, dove un intero condominio (con 100 appartamenti) ha fatto causa al costruttore perché esasperato dai rumori dei vicini. Il perito del tribunale ha stimato in 7,5 milioni di euro il danno, cifra che il costruttore, fino a quel momento indisponibile a riconoscere la propria responsabilità, ha rapidamente transatto evitando di arrivare alla sentenza.
E ancora a Como, dove per quattro appartamenti di un complesso i periti hanno valutato un risarcimento di 500mila euro per l'isolamento acustico insufficiente”.
Secondo l’A.D. di Dtz Italia, multinazionale della consulenza immobiliare, è prevedibile che questo trend continui, e che, presumibilmente, non riguarderà solamente l’uso residenziale delle costruzioni, ma anche quello “ufficio” e commerciale.
Vi segnalo, sulle pagine del Sole 24 ore, un’indicativa tabella che riassume il “quantum” dei risarcimenti finora ottenuti in materia di rumore, a seconda della causa che lo ha originato