Le fonti di energia rinnovabile, come si sa, rappresentano uno dei pochi settori che, in questo momento di crisi economico-finanziaria, tirano il mercato.
Purtroppo, però, sono molti gli ostacoli, soprattutto normativo-burocratici, che, soprattutto nel nostro Paese, ostacolano lo sviluppo dell’eolico, del fotovoltaico, delle biomasse, tanto per citare le fonti di energia rinnovabile più "cool".
Natura Giuridica si occupa, come sapete, di diritto ambientale a 360 gradi, ma di recente si è specializzata ulteriormente nel settore della gestione dei rifiuti, delle bonifiche dei siti contaminati e, appunto, nel settore delle fonti di energia rinnovabile.
Oltre a pareri e consulenze legali ambientali, e a “dritte giuridiche” ai numerosi lettori che inviano per e-mail, o pongono per telefono, quesiti in materia di diritto dell’energia, Natura Giuridica collabora con un’importante Associazione di Comuni rinnovabili, che sta progettando, in giro per l’Italia, numerosi cantieri sostenibili.
Si tratta di Amministrazioni comunali lungimiranti, che puntano sulle energie rinnovabili (con una predilezione per il fotovoltaico, il minieolico e le biomasse), anticipando quelli che, secondo me, saranno i futuri scenari energetico-ambientali.
Ma gli altri Comuni, che al momento sono al palo, cosa fanno per le fonti di energia rinnovabile?
Quali sono i poteri dei Comuni in materia di fonti di energia rinnovabile?
Quali strumenti hanno per realizzare, o al contrario, per frenare questo inevitabile viaggio versa la sostenibilità?
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