“Parla con me” non è solo il titolo di una fortunata trasmissione televisiva, ma anche il motto di qualsiasi blogger che si rispetti.
Il reale scopo di un blog deve essere infatti la ricerca di “dialogo”.
Nato come esperimento di “diario on line”, quindi con un taglio intimo e personale, scrivere su un blog equivale un po’ a imbucare un messaggio in una bottiglia e lanciare la bottiglia nel mare, desiderando che qualcuno raccolga la bottiglia e legga il messaggio.
Passato qualche anno dai primi diari on line, e meglio comprese le potenzialità di questo strumento, il concetto di blog si è evoluto, tanto che oggi si parla di business blog, ossia delle strategie con le quali è possibile – indirettamente, per esempio migliorando la percezione di un brand, oppure direttamente, offrendo spazi pubblicitari – trarre profitto da un blog.
Ma che cos’è dunque un blog? Una moda passeggera? Stante il panorama attuale, direi di no.
Un sistema “a buon mercato” (eufemismo usato dai detrattori per sminuire i blog, magari a vantaggio di “qualcosa” di più istituzionale: il classico sito web vetrina, per intenderci) per “farsi conoscere” dal grande pubblico? Non solo.
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