La fine dl SISTRI

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Dal 13 febbraio 2019 decorre l'istituzione del "Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti", gestito direttamente dal Ministero dell'Ambiente, che sancisce la fine del SISTRI. Lo ha stabilito la L. 11 febbraio 2019, n. 12, di conversione del Dl 135/2018 (cd. "Semplificazioni"), pubblicata nella G.U. Serie Generale n.36 del 12-02-2019.
Nel confermare la soppressione (dall'1/1/2019) del Sistri, la legge ribadisce altresì l'applicazione, fino alla piena operatività del nuovo sistema, degli articoli 188, 189, 190 e 193 del Dlgs 152/2006 nel testo previgente alle modifiche apportate dal Dlgs 205/2010. 
Debutta pertanto il nuovo “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti", il successore del Sistri, che obbliga al suo utilizzo un novero di soggetti più ampio di quello previsto dal soppresso sistema. 
Al neo Registro sono obbligati ad iscriversi, secondo il tenore letterale del testo approvato: "enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, i produttori di rifiuti pericolosi e gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi, i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonché, con riferimento ai rifiuti non pericolosi, i soggetti di cui all'articolo 189, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152". 
Il campo di applicazione del nuovo sistema non appare dunque più contemplare le esenzioni dall'obbligo di iscrizione previste dalla soppressa "normativa Sistri" a favore di alcune piccole strutture e (tranne mirate eccezioni) per soggetti che interagivano esclusivamente con rifiuti urbani. 
Per l’operatività del nuovo Registro occorrerà però attendere un decreto regolamentare del Ministero dell'Ambiente, che detterà i termini entro cui iscriversi, le regole organizzative e funzionali del sistema, gli adempimenti (anche economici) a carico degli operatori e le norme sanzionatorie.
Si spera che il destino di questo nuovo sistema sia meno travagliato del SISTRI, che ha spesso dimostrato tutti i suoi limiti tecnologico - organizzativi, mettendo in grande difficoltà gli operatori professionali, come abbiamo avuto modo di raccontare in questo blog nel corso di diversi post, in una sorta di SISTRI story, SISTRI telenovela o, se volete, SISTRI romanzo a puntate: 

1- Sistri: tracciabilità a febbraio 2012? abrogato con un decreto nell'estate del 2011, il SISTRI viene d fatto risuscitato e reso obbligatorio a partire dal 9 febbraio 2012.
2- Sistri: al via i test in cui si racconta come, per superare tutti i deficit del sistema, viene avviata una imponente serie di test e simulazioni.
3- Sistri: la telenovela continua tra minacce di class action e test di funzionamento, in svolgimento proprio in questi giorni, in cui si dava conto della minaccia, da parte di importanti associazioni di imprenditori, di intentare una class action contro il Ministero dell'Ambiente, a fronte delle spese sostenute per acquistare i componenti tecnologici per un sistema di tracciamento di fatto non ancora partito.
4- AL SISTRI AL SISTRI altro colpo di scena: con il successivo D.L. 216/11, il Governo Monti ha spostato la data di entrata in vigore del S.I.S.T.R.I. a giugno 2012.
5- SISTRI proroga al 2013 in questo caso il SISTRI viene ufficialmente sospeso e prorogato al 30 giugno 2013. Il provvedimento viene inserito nel Decreto Sviluppo dal 26 giugno 2012 facendo tirare di fatto un sospiro di sollievo alle imprese, che sperano nella creazione di un nuovo sistema più funzionale e semplificato.
6- Anno nuovo nuovo SISTRI? in cui, nel 2015 l'allora Ministro dell'ambiente, Galletti, tracciava un primo bilancio del sistri (raccontando il SISTRI come un sistema in emergenza cronica), disegnandone al tempo stesso l'evoluzione futura (in termini di innovazione e razionalizzazione del sistema).