Piemonte: due delibere in materia di fonti rinnovabili di energia

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Nella seduta del 30 gennaio scorso, la Giunta regionale del Piemonte ha approvato due delibere in materia di energie rinnovabili e biomasse: con la prima sono state definite le indicazioni per il procedimento unico di rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, mentre la seconda individua i criteri sulla cui base la Regione può indicare le aree e i siti non idonei all’installazione ed all’esercizio di impianti alimentati da biomasse, relativamente alle filiere dei combustibili ligno-cellulosici, liquidi e del biogas.

Il primo provvedimento ha l'obiettivo di bilanciare le esigenze di semplificazione delle linee guida nazionali con le peculiarità del territorio piemontese, a tutela delle politiche di salvaguardia del paesaggio, dell’ambiente e del territorio rurale. Per uniformare i procedimenti affidati alle Province, si fa particolare riferimento alla documentazione da allegare alla richiesta, agli oneri istruttori, alle modalità di conduzione dell’iter procedurale, alla compatibilità paesaggistica ed ambientale dell’intervento, alla variante al piano regolatore, alle garanzie finanziarie. Si ritiene così di poter superare le differenze presenti sul territorio regionale.
Anche l'obiettivo della seconda delibera è quello di conciliare la tutela del paesaggio, dell’ambiente, del territorio rurale e delle tradizioni agroalimentari locali con lo sviluppo e la valorizzazione delle energie rinnovabili stabiliti dalle normative europee.
In particolare, sono considerate non idonee all’esercizio di impianti alimentati da fonti rinnovabili le aree agricole e specificamente i terreni agricoli e naturali ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, i territori dei Comuni individuati nell’“Elenco dei Comuni ad alto carico zootecnico” (questi ultimi, per i soli impianti a biogas con potenza elettrica superiore a 250 kW che utilizzano in prevalenza [>50% in peso] prodotti agricoli da colture dedicate), da redigersi a cura della Direzione Agricoltura.
Sono stati dichiarati inidonei, tra gli altri, i siti inseriti o candidati a patrimonio mondiale dell’Unesco ed i tenimenti dell’Ordine Mauriziano, i Comuni che presentano le peggiori criticità sotto il profilo della qualità dell’aria, le aree agricole più fertili e quelle con elevato carico zootecnico, i boschi da seme o costituenti habitat ad interesse comunitario, gli impianti di arboricoltura finanziati con fondi comunitari, le zone soggette ad esondazione dei fiumi e fenomeni gravi di dissesto idraulico e idrogeologico. L'obiettivo sembra proprio quello di limitare la proliferazione incontrollata di impianti a biomasse, che potrebbe dare luogo a distorsioni sull'intero comparto rurale, oltre che all'eccessivo consumo di suolo.

Qualcuno non ha esitato a definire come un giro di vite quello della Giunta regionale piemontese - nel mirino il consumo incontrollato di suolo agricolo - esercitato nel pieno rispetto delle competenze regionali in materia di energia: le regioni, infatti, possono indicare criteri concreti e specifici per individuare aree e siti non idonei per l'installazione di impianti da FER (mentre non possono fare il contrario, ossia indicare aree e siti idonei).
Per quanto riguarda l'altra delibera invece si tratta di una virata verso la semplificazione dei procedimenti autorizzativi per gli impianti ad energie rinnovabili. Le due delibere sono pubblicate sul BUR n. 05 del 2 febbraio 2012.

Dichiara Claudio Sacchetto, assessore regionale all'Agricoltura Foreste, Caccia e Pesca: "all’agricoltore titolare della propria azienda viene lasciata, nei limiti della legge, la libertà per poter edificare il proprio impianto alimentato da biomasse, allo stesso tempo però sono state poste norme e limitazioni precise per evitare che speculazioni esterne possano danneggiare e lucrare in modo intensivo sul mondo rurale piemontese. Misure particolari inoltre sono state adottate per monitorare e tutelare le aree ad elevato carico zootecnico.
Infine si sono volute scongiurare prima del nascere eventuali interferenze - dovute alla presenza di grandi impianti a biogas- sia sul prezzo di mais e altri combustibili vegetali affini (interferenze che avrebbero potuto danneggiare il regolare approvvigionamento di materie prime da parte degli allevatori) sia la possibile influenza sul costo degli affitti dei terreni agricoli”.

Link ai testi delle 2 delibere:

Deliberazione della Giunta Regionale 30 gennaio 2012, n. 5-3314 Indicazioni procedurali in ordine allo svolgimento del procedimento unico di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, relativo al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2012/05/attach/dgr_03314_430_30012012.pdf

Deliberazione della Giunta Regionale 30 gennaio 2012, n. 6-3315 Individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, ai sensi del paragrafo 17.3. delle "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" di cui al decreto ministeriale del 10 settembre 2010.
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2012/05/attach/dgr_03315_430_30012012.pdf