NTV: meglio affidare ai (soliti…) privati o al pubblico (…provato)?

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Ieri, 16 luglio 2008, sul sito di Greenreport e della casa editrice Arianna sono stati pubblicati due interessanti articoli riguardanti, entrambi, la NTV, la nuova società che fa capo a Montezemolo, Diego Della Valle, Alberto Bombassei e Intesa San Paolo con Corrado Passera, e che ha già ottenuto la licenza d’impresa ferroviaria dal ministero dei Trasporti e si avvia a diventare il primo competitore privato delle ex ferrovie dello Stato…

I due articoli che mettono in rilievo alcuni punti che ritengo doveroso riassumere, data la loro problematicità, e la non (corretta?) completa informazione data, al riguardo…

Il primo pone l’accento sulla necessità di garantire:
- il trasporto pubblico senza lasciarlo alle dinamiche del mercato e
- la programmazione strategica delle politiche per la mobilità delle merci e delle persone, che deve obbligatoriamente afferire al comparto pubblico.
Quest’ultimo, infatti, deve tenere in bilancio:
  • non solo i costi da sostenere e i ricavi ottenibili da un programma di trasporti collettivi, 
  • ma anche i ritorni complessivi che si ottengono dalle politiche che mirino alla loro implementazione (riduzione delle emissioni di anidride carbonica; diminuzione delle patologie legate all’inquinamento, per fare solo due degli esempi che si possono fare…)
Un tale bilancio “non potrà però mai essere quello strutturato da una impresa privata, che dovrebbe internalizzare costi che sono a capo dell’amministrazione pubblica e non all’impresa privata. La quale anzi – in un processo di libero mercato - chiederà di avere più spazio per poter operare. Naturalmente nella direzione che più le conviene e che difficilmente coinciderà con quella che è la funzionalità richiesta dal sistema pubblico”.

Il secondo, invece, se la prende con la “pubblicità ingannevole” spacciata per giornalismo nel TG1 del giorno precedente…

“La società NTV [...] è stata presentata nella veste del benefattore che investirà il proprio denaro nell’acquisto di 25 nuovi treni ad alta velocità e nella creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro.
In realtà la società facente capo a Montezemolo non ha investito un solo euro nella costruzione delle infrastrutture per il TAV che da 17 anni dissanguano le finanze pubbliche, ed è “scesa in campo” solamente oggi alettata dalla prospettiva di creare utile gestendo un servizio che potrà diventare economicamente produttivo alla luce del fatto che sono stati i cittadini a finanziare l’intera operazione”.

Così come, prosegue l’articolo, i lavoratori chiamati “nuovi” sono, in realtà, personale sottratto alle FS…

Quanto alle “qualità ecologiche” dei treni ad alta velocità, nell’articolo si contesta che si finge “d’ignorare che tali supposte (e mai dimostrate) qualità sono legate esclusivamente al previsto utilizzo dell’infrastruttura per il trasporto delle merci che attualmente corrono sui TIR”.
Previsto, appunto, ma mai messo in pratica, perché “fino ad oggi sulle infrastrutture del TAV non è transitato un solo treno merci e chi si occuperà di gestire il servizio in futuro, come NTV, lo farà preoccupandosi esclusivamente dei passeggeri”.

Dopo un’ultima critica, relativa alle tratte, ecco la chiosa finale: “pessime bufale dunque, tanto più gravi in quanto spacciate come verità dal principale canale della TV nazionale che sta sempre più specializzandosi nel produrre ottima disinformazione di bassa qualità”.

Meglio affidare ai (soliti…) privati o al pubblico (…provato)?